Il professore ricco

Monti, stipendio sobrio: guadagna 32mila euro al mese

Giulio Bucchi

  Trentaduemila euro al mese: sì, 32.000 euro. Con questi soldi in tasca, sono capaci tutti ad essere sobri e misurati, a predicare rigore e sacrifici con flemma imperturbabile. Secodno Dagospia, a tanto ammontano gli emlumenti mensili di Mario Monti, il premier che nel novembre scorso al momento del suo insediamento a Palazzo Chigi in piena emergenza finanziaria del Paese promise agli italiani di rinunciare al proprio compenso da presidente del Consiglio. Così, della serie "siamo tutti sulla stessa barca". E invece no, perché a fargli i conti in tasca di sorprese ne spuntano. O forse sarebbe meglio parlare, sottolinea Dago, di notizie stranamente taciute dalla stampa spesso plaudente e compiaciuta della serietà british o tedesca del premier. Serietà europea, si potrebbe dire, alludendo ai trascorsi di Commissario europeo di Monti. Che infatti grazie all'Ue guadagna circa 9.000 euro lordi mensili di vitalizio, secondo le norme fissate dal Consiglio d'Europa. "I commissari europei - scrive il sito di Roberto D'Agostino - godono di un regime fiscale infinitamente meno punitivo del nostro, moltiplicano per ogni anno di funzione l'emolumento base e guadagnano, nel caso di Monti, quasi il doppio dei tanto vituperati parlamentari italiani in sella per un ventennio". Oltre a Bruxelles, ecco arrivare (pochi giorni prima dell'incarico ufficiale di premier) anche la nomina a senatore a vita gentilment offertagli dall'amico presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: 10mila euro e spiccioli lordi, più diaria da 3.500 euro mensili dal primo gennaio 2011, rimborso spese (altri 2.000 euro e spiccioli), rimborso forfettario per "spese generali" (1.650 euro), biglietti gratuiti per aerei, treni e navi, niente pedaggio autostradale e "assegno di fine mandato". Risultato: 20mila euro al mese percepiti grazie agli incarichi italiani. Certo, poi ci sono tutti gli incarichi privati: professore universitario e consulente di banche d'affari (in attesa di altri lauti incarichi nell'eventuale dopo-politica), si arriva rapidamente a 32mila euro. E poi parlano di sacrifici da condividere.