Dopo il Laziogate
Regioni ladroneil federalismo ha fallito
Il fallimento del feralismo è sotto i nostri occhi. Lo scandalo del Lazio non è che un tassello che si aggiunge al lungo mosaico di scandali che arrivano dagli enti locali e che pesano come macigni sullo Sato. Basti pensare al fallimento per debito dei Comuni come Palermo e Catania: a pagare, poi, è lo Sato. C'è poi un altro aspetto da considerare: in Lazio, col federalismo, l'imposta regionale dell'Irpef è aumentata del 70%. Su Libero di domenica, 23 settembre, Libero ha pubblicato una serie di esempi, dalla rossa Emilia che regala bonus a tutti, alla Campania che ha buttato un miliardo tra i rifiuti che mette in evidenza, con esempi concreti, cos'è diventatoi il federalismo. Come ha scritto ieri, domenica, 23 settembre, è ora di ripensare il federalismo. "In un modo o nell'altro l'indisciplina locale riesce a ricattare il potere centrale: d'altronde, non è questo il rompicapo che stiamo cercando di risolvere per tenere in ordine da Bruxelles le finanze dei Paesi Ue?", ha scritto Franco Bruni sulla Stampa di domenica 23 settembre. Bruni sostiene che è arrivato il momento di ripensare il federalismo soprattutto quello regioanle. "'L'idea principale e più condivisa del federalismo è che la vicinanza tra elettori ed eletti: ma è una vicinanza pericolosa perché favorisce la prepotenza degli interessi particolari a scapito di quelli generali. Le lobby locali, i cui interessi non collimano con quelli della collettività dei cittadin del proprio territorio, hanno meno presa se devono condizionare decisioni nazionali, mentre catturano facilmente i politici eletti localmente". Chi difende il federalismo sostiene che serve solo una revisione, il docente di diritto costituzionale Luca Antonini, intervistato dalla Stampa, sostiene infatti che basterebbe approvare un decreto per cui se un Governatore manda in dissesto i conti della Regione, possa essere rimosso e al suo posto nominato un commissario.