Giornata decisiva
La Polverini non si dimetteDimezzate le commissioni
Giornata decisiva per la Regione Lazio. E per la Governatrice Renata Polverini che aveva subito fatto sapere (dopo che alla Telefonata di Maurizio Belpietro Angelino Alfano ha precisato che lei è una vittima e non ha nessun motivo per andarsene) che non lascia, concetto poi ribadito nel consiglio regionale, iniziato con lo scranno della Governatrice vuoto peché lei era all'inaugurazione del reparto di Geriatria dell'osedale Sant'Eugenio. Successivamente, nel suo intervento, la Polverini ha parlato di "obiettivo centrato, andiamo avanti". Si è infatti conclusa col voto sul dimezzamento delle commissioni e sull'abolizione di quelle speciali una giornata cruciale. Poco prima delle 14 è stata approvata all'unanimità la proposta di legge 388 che prevede la soppressione delle tre commissioni speciali (Polverini non era ancora in aula). Poi, dopo l'arrio di Renata, il consiglio ha approvato, sempre all'unanimità, il dimezzamento delle commissioni permanentei, passate a 8 da 16. Nel suo intervento la Polverini è tornata sulle dimissioni, spiegando che "erano vere, ma sono state sospese". L'intervento della Governatrice - Il presidente della Regione Lazio nel suo intervento ha richiamato i consiglieri alla reazione. Poi i ringraziamenti "alla mia maggioranza per avermi sostenuto emotivamente in questi giorni, ma voglio rnigraziare anche l'opposizione che ha contribuito a fare ciò che era necessario fare per la dignità di questa istituzione. Se i provvedimenti oggi verranno approvati all'unanimità - aveva premesso - da domani ognuno di noi potrà tornare a riprendere i propri posti, a fare maggioranza e opposizione. Abbiamo soltanto cominciato a pagare. Ciò che facciamo oggi non è che il primo passo". La Polverini è poi passata al contrattacco, rivolgendosi al leader del Pd: "Bersani - ha detto - dovrà spiegarmi perché io dovrei dimettermi se un consigliere regionale ha sbagliato e lui no di fronte ai casi di Lusi e Penati" . Poi ha proseguito: "Oggi dimostriamo che siamo in grado di reagire e di rilanciare un’azione di Governo. Su queste scelte che cambieranno in modo irreversibile l’impianto di gestione della Regione Lazio, possiamo andare avanti insieme. Con il voto di oggi abbiamo già centrato la maggior parte degli obbiettivi", ha aggiunto Polverini riferendosi in particolare all’abolizione delle commissioni speciali e al dimezzamento di quelle permanenti. Il consiglio - Il primo a parlare, dopo il presidente Mario Abbruzzese, è stato il capogruppo Pd Esterino Montino, il quale ha chiesto la convocazione di un consiglio regionale la prossima settimana per discutere anche gli emendamenti sui tagli alle spese proposti dall’opposizione "in modo - ha detto - d’avere un provvedimento più sostanzioso". Subito dopo ha preso la parola Francesco Storace, capogruppo della Destra, per sottolineare che "sarebbe sbagliato di fronte all’opinione pubblica" procedere oggi a normare i finanziamenti dei gruppi consigliari. "Oggi limitiamoci ad abolire le commissioni - ha dichiarato - non credo ci siano le condizioni per normare altro. Io sono indisponibile a votare questo, non ci sto". Abbruzzese ha replicato: "Lunedì in conferenza dei capigruppo potremo stabilire la data del prossimo consiglio regionale per discutere di tutte le questioni che ci riguardano". Il presidente ha anche stabilito "l'irrecivibilità degli emendamenti" alle proposte di legge in discussione oggi, che dovrebbero riguardare l'abolizione delle commissioni speciali e la riduzione delle commissioni ordinarie da 16 a 8. Infatti, secondo Abbruzzese, si deve "rispettare la road map che il consiglio ha approvato con l'ordine del giorno". I tagli e nuovo capogruppo Pdl Il Consiglio regionale del Lazio, come detto, ha approvato all'unanimità la proposta di legge sulla cancellazione delle commissioni speciali e dimezzate quelle permanenti. A votare, in 69 aventi diritto su 69. 'Federalismo fiscale e Roma Capitale', 'Sicurezza ed integrazione sociale, lotta alla criminalita' e 'Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro'. Poco prima, Chiara Colosimo, 26 anni, è uscita dalla riunione del gruppo del Pdl assieme all'ex capogruppo, Francesco Battistoni, che si è dimesso gioved' 20 settembre: "E' stata una riunione serena - ha detto Battistoni- in maniera unanime abbiamo scelto Colosimo, la scelta più felice per il Pdl della Regione". Colosimo, dal canto suo, si e' detta felice: "Sono contenta di partecipare a questa svolta. Da oggi inizia il rilancio del gruppo del Pdl alla Regione, e lo fa in modo compatto".