Lo scandalo Lazio

Polverini: "A me mi ammazza nessunosono vittima del sistema"

Lucia Esposito

"Mi sono sentita tradita da un sistema che viene da molto lontano", lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, intervenuta gioevì 20 settembre alla trasmissione Piazzapulita e lo ha ribadito in una lettera al quotidiano Il Tempo:  "Se tutti hanno sbagliato, tutti dobbiamo pagare", ha aggiunto la governatrice che ha confermato di voler valutare le decisioni che venerdì 21 settembre  prenderà il consiglio regionale prima di decidere sul suo futuro politico. In ogni caso, ha aggiunto, "psicofisicamente a me non mi ammazza nessuno". "A me - non mi hanno trovato con le mani nel sacco e mai mi ci troveranno". La presidente della giunta regionale del Lazio ha comunque rilevato le incongruenze nell’utilizzo del danaro pubblico da parte delle forze politiche: "devo però sottolineare - ha detto più volte - che il consiglio regionale è autonomo dalla giunta per legge".   La Polverini ha detto di attendere le votazioni sul pacchetto di norme da lei proposto che blocca in modo definitivo l’utilizzo dei soldi pubblici da parte dei partiti presenti in consiglio. La governatrice del Lazio ha detto di essere stata in contatto, in queste ore, con tutti i leader delle forze politiche della sua maggioranza, da Berlusconi ad Alfano, a Casini. "Berlusconi - ha detto - è preoccupato, perchè la Regione Lazio è una Regione importante. Mi fa male vedere quello che sta accadendo di fronte ai tanti risultati che abbiamo ottenuto dalla mia elezione e di fronte alle cose che ci sono ancora da fare"   La lettera a Sechi  “Se tutti sono uguali allora  nessuno è colpevole. E io non ci sto a questo piano inclinato, a   questo declino culturale e morale. Soltanto la consapevolezza e la   conoscenza dei fatti può aiutarci a comprendere e a scegliere da che   parte stare. Conoscendoti so che è anche il tuo pensiero. E’ questa  la sfida che abbiamo davanti. Ed è questa la sfida che possiamo e  dobbiamo vincere”. E’ quanto scrive il presidente della Regione  Lazio, Renata Polverini, in una lettera a 'Il Tempo" rivolgendosi al   direttore Mario Sechi. “Sul piano politico è intollerabile e indecente quanto   accaduto”, prosegue sottolineando che “poichè il ruolo della   politica è dare risposte, in Consiglio regionale e in giunta ho   chiarito e agito immediatamente”. Quanto alle possibili dimissioni il  presidente spiega che “se il Consiglio regionale non adotterà le   misure che abbiamo approntato”, allora “non ha senso che l’Assemblea  regionale resti in carica”.    Rispondendo invece al direttore de 'il Giornalè Vittorio Feltri  in una lettera pubblicata oggi dal quotidiano la governatrice   sottolinea come l’intenzione sia di “portare l’Assemblea a essere una  delle più virtuose d’Italia e con queste misure andremo   immediatamente sotto la media dei costi per abitante di tutte le   Regioni”   La decisione La lettera di dimissioni è scritta da giorni,  è sempre sulla scrivania, pronta per essere spedita. Se Renata Polverini lo farà o meno, molto dipenderà dal consiglio regionale di venerdì 21 settembre, così come molto dipenderà dalle parole che Silvio Berlusconi spenderà in queste ore, al termine del consiglio e del vertice la dirigenza del partito. Il fatto, poi, che Renata, abbia replicato su tutto, dalle spese dello staff alle carte di credito dell’ex giunta, dimostra come la battaglia non è affatto finita.  Faccio la presidente della Regione», dice la Polverini, «quelle che sono le mie prerogative le rispetto e le utilizzo se ce n’è bisogno».  Chiaro il riferimento alle dimissioni di Francesco Battistoni da capogruppo del Pdl in Regione e alla reiterata  richiesta di rimozione da presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese. D’accordo, niente di personale, ma è innegabile che la partita si sta giocando su uomini e poltrone.