La sfida del sindaco
Renzi vuol fare le scarpe a Bersani: il 13 settembre via alle primarie Pd
Sotto sotto Pier Luigi Bersani spera nelle elezioni anticipate ad ottobre. Motivo? Eviterebbe un confronto interno rischiosissimo: se il voto è imminente, niente primarie e niente sfida con Matteo Renzi. Non a caso, il sindaco di Firenze e rottamatore del Pd prova ad accelerare e mette pressione ai vertici del partito, già alle prese con la spinossima guerra interna alla sinistra tra veleni con Beppe Grillo e Antonio Di Pietro e dilemmi sulle alleanze future. E così il pressing di Renzi ha già una data: il 13 settembre, quando partirà in camper nel suo giro d'Italia. Come fece a suo tempo Romano Prodi, che in molti le scorse settimane hanno definito il suo padre spirituale, forse per le comuni origini democristiane e centriste. Ci fu anche un incontro tra i due, a Bologna, giusto per consolidare un rapporto che preoccupa e tanto Bersani. "Sarà una campagna all'insegna del fair play, niente battaglie personali": il sindaco sembra rassicurare Pier Luigi, ma pochi gli credono. Vuole fare piazza pulita del segretario, dell'altro sfidante Nichi Vendola e magari pure di Mario Monti, uno che ha parlato della generazione dei 40enni come "generazione perduta". Sarà insomma un confronto tra vecchi ed emergenti, tra "casta" democratica e "uomini nuovi" (o presunti tali) che chiedono spazio. Non a caso, lo slogan scelto da Renzi e dai suoi è "Ispirare una generazione", sul modello delle Olimpiadi di Londra 2012. Qui però l'importante sarà vincere.