Intervista a "Tempi"
Monti: "L'Italia deve essere in grado di trovare un leader eletto"
Di nuovo a Palazzo Chigi? Solo se sarà eletto dagli italiani. Mario Monti non lo dice, ma nella sua corposa intervista al settimanale di Comunione e Liberazione Tempi lo lascia intendere: "Mi rifiuto di pensare che un grande paese democratico come l’Italia non sia in grado, attraverso libere elezioni, di scegliere una maggioranza di governo efficace e, indirettamente, un leader adeguato a guidarla. Quindi la sua domanda credo e spero non sarà rilevante", è la risposta a chi gli chiede di una sua eventuale permanenza in qualità di premier. Parole che sono state lette in modo differente dalle forze politiche in campo. "Se Monti parla di libere elezioni per scegliere una maggioranza di Governo efficace e indirettamente un leader adatto a guidarla, vuol dire solo una cosa: elezioni anticipate in autunno", esulta il leghista Roberto Calderoli. "Il Governo dei tecnici riconosce con le dichiarazioni di Monti di essere nell’angolo, di aver fallito gli obiettivi e di non saper più cosa fare per affrontare un autunno che, in assenza di elezioni anticipate, sarà così caldo da bruciare il Governo ed i suoi sponsor". In realtà, secondo quanto ricostruito dal Foglio, a Roma si starebbe parlando sì di elezioni anticipate ma nell'anno nuovo, con l'interessata moral suasion del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Crisi a gennaio, urne anticipate (prima della scadenza del settennato del presidente, il 15 maggio) e possibile incarico ancora a Monti. "Monti ha indicato nelle elezioni la prova di maturità di un grande paese come l'Italia e, dunque, è attraverso le elezioni che l’Italia dovrà e saprà scegliere una nuova maggioranza e un nuovo leader politico. E’ un elemento non marginale nell’attuale confronto politico costruito attorno all’idea di un nuovo esecutivo Monti in caso di ingovernabilità dopo il voto", ha affermato con soddisfazione il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli. "La fiducia di Monti nelle elezioni come passaggio salutare nella vita di ogni democrazia - prosegue Napoli - dovrebbe indurre tutti, partiti e schieramenti, a costruire piattaforme programmatiche coerenti con l’impostazione montiana. Salvo la libertà di ciascuno di decidere modi e strumenti diversi per reperire le risorse e ridurre le tasse: la sinistra metterà patrimoniali, il centrodestra taglierà la spesa per creare spazi di riduzione sul fronte fiscale. Messa così, potremmo assomigliare a un normale Paese europeo".