Il discorso ai militanti
Bobo: Noi primo partito al Nord,Matteo Salvini mio successore
"Facciamo subito patti chiari e amicizia lunga: non me lo ha ordinato il medico di fare il segretario federale, anzi so bene cosa vuol dire farlo in un movimento vivo di tanti straordinari militanti e di tantissime sezioni. Vuol dire farsi un mazzo così”. E' stato questo l'incipit del discorso che Roberto Maroni ha rivolto agli 8mila militanti riuniti ad Assago per il congresso federale leghista. Parlando ancora da unico candidato alla segreteria, l'ex ministro dell'Interno ha aggiunto che fare il segretario "significa correre ovunque e ascoltare tutti. Non me lo ha ordinato il medico, anzi mi ha ordinato di non farlo". Poi ha aggiunto "sarò il segretario di tutti, ma chi parla a vanvera può anche andarsene". Quindi ha fissato l'obiettivo del suo mandato: "La Lega deve diventare il primo partito di tutte le regioni della Padania: questo è l'obiettivo, il territorio è la chiave del successo". E ha aggiunto: "L'impegno della Lega è qua. Via da Roma può essere la strada e se sarà la strada, allora via da Roma. Il problema sono le alleanze? Ma chi se ne frega di allearsi con chi sostiene il governo Monti - ha proseguito - via da Roma vuol dire via dalle poltrone, via dalla Rai, via dai doppi incarichi". Poi, riferendosi all'intenzione dichiarata di voler ricoprire l'incarico per un triennio, ha guardato al futuro e con tono scherzoso si è rivolto alla platea: "Matteo Salvini potrebbe fare il prossimo segretario federale, cosa dite?". Ma si è subito corretto: "Ce ne sono anche tanti altri bravi". Maroni ha confermato che le le più importanti feste leghiste continueranno a essere celebrate, in primis quella a Pontida e a Venezia. La festa dei popoli padani si terrà a settembre.