Bilancio azzurro

Silvio toglie un milione ai suoiBilancio Pdl a rischio rosso

Matteo Legnani

  Chiude in avanzo il bilancio del Pdl  del 2011 (475.340 euro), ma nella sua relazione all’anno contabile il   tesoriere Rocco Crimi mette in guardia: "L'evoluzione della   gestione nell’anno 2012 si annuncia oltremodo complessa". A fare la   differenza nei conti del Popolo della libertà è soprattutto il taglio di circa un milione della fidejussione che Silvio Berlusconi ha  sempre assicurato al partito, passata da 5.366.096 del 2010 ai   4.064.996 del 2011. Ciò detto, Crimi scrive: "L'avanzo realizzato nell’anno   rappresenta il conseguimento di un buon obiettivo, il cui valore è   però disallineato rispetto alle aspettative di inzio esercizio che prevedevano un risultato molto migliore". Il Pdl, sempre alle prese con la complessa gestione dell’eredità da FI e An, ha tra l’altro aperto altre 22 sedi regionali (ora sono 92 in totale). Questo però significa che dopo le 23 assunzioni le spese per gli 84 dipendenti totali "aumentano di   2.894.726 rispetto all’esercizio precedente". Segno più (di ben 8.821.778) per le "quote associative", ma tra le varie voci di bilancio c'è l’affitto che il partito paga a Forza Italia per l’uso delle sedi di via dell’Umiltà e anche di via del Plebiscito (circa 4mln). Considerata l’attesa approvazione in via definitiva della legge   che taglierà di metà i rimborsi, il tesoriere parla della "vincolante necesità di perseguire e ampliare le inziative volte a   garantire il durevole ed appropriato afflusso di risorse proventi   dall’autofinanziamento e di intraprendere più efficaci attività   dirette al contenimento degli oneri di esrcizio". Poi, "appare imprenscindibile il piano di recupero degli arretrati dei versamenti mensili dovuti dai parlamentari e consiglieri  regionali". Crimi invoca un "severo programma per limitare la   generosità delle spese di funzionamento e anticipa: "La gestione   economica dell’anno 2012 dovrebbe condurre a un negativo risultato di   esercizio". Per non parlare del fatto che "rilevanti incognite si intravedono poi in relazione alla gestione finanziaria del 2013, anno in cui sono in programma le elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale".