Turismo

Patto per il turismo, un piano strategico per tutelare il settore

Luigi Merano

Nel 2023, il turismo italiano ha registrato una spesa complessiva record di 155 miliardi, un impatto che si traduce in un incremento totale di circa 368 miliardi di valore aggiunto, corrispondenti a quasi il 18% del Pil, considerando il valore economico generato direttamente e indirettamente, con rilevanti effetti negli investimenti e nell’occupazione. E anche il 2024 si sta rivelando un anno dall’ottima performance turistica, in linea con l’andamento dello scorso anno. Le prime evidenze su dati provvisori Istat suggeriscono anche una lieve crescita, compresa tra l’1% e il 2%, sui 447 milioni di presenze del 2023. E il prossimo anno ci sarà la spinta del Giubileo, con oltre 35 milioni di arrivi previsti a Roma e una spesa turistica calcolata in 16,7 miliardi (+81,5%), con un giro di affari solo nella Capitale compreso tra i 4 e i 4,5 miliardi.

Sono questi i numeri che hanno fatto da cornice al Forum internazionale del turismo, che si è chiuso sabato e ha riunito a Firenze oltre 600 rappresentanti del settore, tra imprenditori e associazioni di categoria, assessori regionali e delle Province Autonome, sindaci, istituzioni e startupper. Numeri che rendono il comparto strategico perla crescita del Paese. È per questo che il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, la Conferenza delle Regioni e le Province autonome, l'Enit e i rappresentanti delle Associazioni e Federazioni del Settore hanno deciso di dare vita al Patto per il Turismo, siglato al termine della seconda edizione del Forum. L’accordo è volto a tracciare un percorso comune per accelerare il piano di crescita del turismo italiano, articolato in dieci punti strategici (Centralità, Accessibilità, Formazione, Sostenibilità, Intelligenza Artificiale, Pianificazione e Sviluppo, Qualità, Governance, Accelerazione Processi, Unicità) con l'obiettivo di promuovere azioni condivise, «al fine di migliorare la competitività della Nazione nel contesto turistico nazionale e internazionale, promuovendo un turismo di qualità che sia fonte di crescita economica per tutte le comunità coinvolte». L'azione deve mirare nei prossimi anni ad affermare la centralità e trasversalità del turismo italiano come pilastro reale dell'economia della Nazione. «Questo comporta», si legge nel documento, «un ulteriore rafforzamento di attenzione verso il turismo in sinergia con gli altri settori economici per ottenere risultati significativi in termini di prospettive di sviluppo».

«È un patto che ci dà la direzione e la visione- ha dichiarato il ministro Santanchè- perché il turismo va programmato, va gestito, e quindi è un patto che mette insieme quelle che sono le future strategie per fare crescere questo comparto molto importante per la nostra Nazione». Del resto, ha spiegato l’ad di Enit, Ivana Jelinic, intervenendo al Forum, «il turismo è il settore che avrà una prospettiva di crescita superiore rispetto ad altri comparti. Tutti vogliono viaggiare. Negli ultimi due anni abbiamo registrato numeri record e la pandemia è stata un acceleratore incredibile perché, dopo aver provato la privazione del viaggio, tutti desiderano potersi muovere». Determinanti per la crescita del turismo italiano, ha proseguito Jelinic, «sono i collegamenti e le infrastrutture, che sono elemento cardine, che incide profondamente. Il livello delle infrastrutture in Italia è molto buono per alcuni aspetti, e penso all'aeroporto di Fiumicino, ma tanti territori hanno ancora bisogno di evolversi e l'inaccessibilità è un limite. Siamo i primi al mondo peri desiderata, ma poi dobbiamo essere bravi a rimanere in cima competendo a livello mondiale».

Tra le iniziative volte a migliorare la qualità delle strutture ricettive e del comparto anche attraverso le nuove tecnologie spicca l’apertura del nuovo avviso che, nell’ambito del programma “Argo” nato su iniziativa del dicastero con CDP Venture Capital, erogherà alle startup che verranno selezionate contributi a fondo perduto fino a 115mila euro, offrendo opportunità di valorizzazione dei servizi e delle soluzioni digitali proposte da queste aziende nell’ambito del Tourism Digital Hub. «Riconfermiamo, quindi, il nostro supporto alla crescita di soluzioni innovative per il turismo, alla nuova imprenditoria e alla digitalizzazione del settore, incentivando occasioni di promozione nazionale a supporto delle realtà più giovani», ha commentato Santanchè.

L’innovazione è uno dei fattori su cui il governo punta per gestire i flussi, piuttosto che pensare a ridurli, come qualcuno ritiene opportuno. Su questo il ministro ha le idee chiare: «Il termine overtourism non mi piace, è una bestemmia. Non possiamo dire che in Italia vengono troppo turisti, dobbiamo sempre ricordare che siamo una nazione di qualità e non di quantità». Fino ad oggi, ha proseguito Santanchè, «abbiamo sempre subito e non gestito i flussi turistici, noi siamo il primo governo che ha dedicato attenzione a questo tema. Ad esempio, dobbiamo investire ancora di più in tecnologia e Intelligenza Artificiale per governare il problema delle file fuori dai monumenti e dai musei e razionalizzare le presenze nelle nostre città. Inoltre, dobbiamo avere la capacità di destagionalizzare, perché abbiamo territori che il turismo dovrebbero averlo 12 mesi all'anno. Ci confronteremo in questi giorni con i sindaci, quello che a me interessa è fare bene per il turismo della nostra nazione. Parlerò con loro, cercherò di capire quali sono le loro soluzioni». Parlando di sindaci e di flussi il pensiero non può che correre all’imminente Giubileo, che porterà a Roma trai 30 e i 36 milioni di presenze. Ma l’impatto non sarà limitato soltanto alla Capitale: il Comune di Napoli, ad esem-pio, valuta che per il Giubileo arriveranno in città 18 milioni di visitatori (almeno 4,5 in più rispetto al 2024). Venezia, inoltre, prevede un incremento di circa 800 mila ul-teriori ospiti pernottanti, che dovranno essere sommati al ritorno degli asiatici ai li-velli pre-Covid, stimato in ulteriori 800 mila unità, per una crescita pari al +25%. Infine, nella la stessa Toscana, Regione che ospita Forum e G7, il turismo religioso rappresenterà un’opportunità unica. «Sul Giubileo», ha detto Santanchè, «ho sentito troppe critiche, troppi che fanno le pulci e lanciano allarmi sui tempi, si dice che i lavori non finiranno. Ho vissuto anche l'Expo a Milano e c'erano continui attacchi. Tutti dicevano che l'Italia avrebbe fatto una brutta figura. Assicuro che stiamo lavorando tutto il tempo necessario e anche di più. Saremo pronti e sarà un grande Giubileo».