Caso Muttoni
Omicidio Muttoni, Mario Giordano: "Cosa farei se uno entrasse in casa mia". Proposta di legge durissima
L’omicidio di Luciano Muttoni ha lasciato tutti senza parole. L’uomo è stato trovato, infatti, senza vita nella sua casa di Valbrembo, nella Bergamasca. I Carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto due uomini, un italiano di 25 anni e un polacco di 24, ora in carcere a Bergamo e uno dei due (l’italiano, ndr) ha confessato di aver ucciso Muttoni, perché il 58enne ha reagito a un tentativo di rapina.
Nelle dichiarazioni rilasciate ai Carabinieri, il 25enne ha anche fornito indicazioni utili al ritrovamento del proprio giubbotto macchiato di sangue, di alcuni documenti sottratti alla vittima e soprattutto dell’arma del delitto: una pistola scacciacani con cui ha colpito più volte Muttoni al capo, oltre ad averlo picchiato con pugni e calci alla testa, provocandogli gravi ferite che ne hanno poi causato il decesso.
Di questo si discute anche a Quarta Repubblica, programma di approfondimento dei temi d’attualità, in onda tutti i lunedì alle 21.30 su Rete4 e condotto da Nicola Porro. Tra gli ospiti in studio c’è anche il collega di rete, Mario Giordano, che invece è il padrone di casa di Fuori dal Coro. Per Giordano non c’è legge che tenga, anzi andrebbe riscritta: chi si difende in casa propria dall’invasione altrui non dovrebbe essere mai nemmeno indagato. Questo il Giordano-pensiero: “Armarsi e difendersi da soli non è la soluzione, però siccome lo Stato non c'è, non può esser perseguito il cittadino, come ancora oggi avviene. Il miglioramento della legittima difesa che è stato fatto è ancora altamente insufficiente, la legge della legittima difesa per me dovrebbe essere che, una volta che si accerta che chi è entrato in casa mia lo ha fatto per rubare e per fare del male, non c'è più neanche l'inchiesta, è automatica la legittima difesa. Se tu spari al bambino che viene a prendere il pallone nel giardino allora chiaramente no, ma se uno entra per fare del male in una proprietà altrui, questa persona perde il diritto, qualsiasi diritto, io non devo neanche messo sotto inchiesta, perché io mi sono difeso, io questo vorrei”.
Posizione decisamente più dura rispetto a quella di Stefano Cappellini, firma di Repubblica. Ribellarsi, addirittura sparare a chi entra nella propria proprietà per derubarci "è una reazione comprensibile, l'esasperazione porta a questo, ma continuo a pensare che la risposta non possa essere il coltello, la mazza, le catene. L'escalation mette a rischio più il derubato che chi entra per derubare".