Sinistra

Emma Ruzzon, la nuova paladina dei progressisti attaccava gli ebrei della sua università

Caterina Spinelli

Parole e fatti non vanno a braccetto quando si tratta di sinistra. Accade anche su Emma Ruzzon. Fino all’altro ieri sconosciuta ai più, la giovane ha fatto parlare di sé dopo lo show all’Università di Padova. Presidente del consiglio delle studentesse e degli studenti (sul suo profilo Instagram tiene ad antecedere il gentil sesso), la 24enne si è tolta la camicia nera che indossava, lasciandosi addosso una maglietta bordeaux. Sicuramente più congeniale alle sue affinità politiche. Il motivo? «Molti in questo dovrebbero davvero sfilarsi la camicia nera». Rieccoci: il solito mantra dell’antifascismo.

Fin qui nulla di nuovo. Se non fosse che la stessa giovane è stata mesi addietro protagonista di un vero e proprio polverone. E sempre all’interno del suo ateneo. Sullo sfondo la protesta pro Palestina andata in scena sotto le finestre di via VIII Febbraio. Una manifestazione che prendeva di mira il Senato accademico, reo di non votare l’interruzione delle collaborazioni con le università di Israele. La Ruzzon, che dell’Unione degli universitari ne è la rappresentante, non le ha mandate a dire ai colleghi. «Non mi dilungherò per l’ennesima volta- scriveva in un post- a chi accusava parte di Udu di non aver fatto abbastanza sullo spiegare quanto il Senato accademico, quello sì, sia pieno di sionisti baroni con cui noi (tre persone) ci troviamo a litigare non da ottobre, ma da anni, ogni singola in cui votavamo contrari agli accordi con Israele». Insulti agli ebrei non passati inosservati alla rettrice dell’Università che ha subito bollato come «volgari e offensive» le sue parole.

Non solo, perché stando a Daniela Mapelli «la campagna mediatica dell’Udu è diventata sempre più violenta negli ultimi mesi». Guarda caso proprio quando alla guida c’è la Ruzzon. Ma non è tutto. Tra le sue tante battaglie si ricorda quella a favore del ddl Zan. Con un discorso pronunciato davanti a Sergio Mattarella, la 24enne aveva criticato quei senatori che hanno bocciato il testo. «Mi chiedo come possa considerarsi libero un Paese in cui i senatori della Repubblica possono permettersi di applaudire pubblicamente l'affossamento di un ddl». Eh, il voto... Brutta bestia la democrazia.

 

 

Insomma, la tanto egualitaria Ruzzon è democratica solo con chi vuole lei. E sulla guerra Israele-Hamas vanta delle evidenti lacune confondendo tra aggressore e aggredito. Elly Schlein, che l’aveva fatta salire sul palco prima di lei in vista delle Europee, e Pier Luigi Bersani che l'aveva accolta alla Festa dell’Unità, non avranno nulla da dire? Forse è il caso, ma solo per il loro bene, ricordare chi è la nuova paladina della sinistra. Quella che a parole chiede «lavoro dignitoso, casa, diritti civili e diritti sociali», ma nei fatti dimostra un livore su cui è difficile tacere.