L'estratto
Roberto Saviano, quando scriveva: "Caro don Raffaele", la missiva a Cutolo
Per gentile concessione degli autori Simone Di Meo e Gianluigi Esposito pubblichiamo un estratto dal libro «Diari segreti di Raffaele Cutolo. La storia mai raccontata del più potente boss della camorra», pubblicato da Piemme. Il volume racconta un uomo, il fondatore della Nuova Camorra Organizzata, che, seppure dal carcere, esercitò su migliaia di personeun fascino incredibile, organizzando una struttura in aperta sfida allo Stato. Nessuno ha mai avuto accesso ai suoi archivi segreti prima di Simone Di Meo e Gianluigi Esposito. Ed è proprio da questi archivi che è spuntata la lettera scrittagli da un Roberto Saviano ventiquattrenne che pubblichiamo qui sotto.
Caro don Raffaele, sono Roberto Saviano, ho 24 anni e mi sono laureato in Filosofia all’Università di Napoli Federico II e ho iniziato presto a collaborare con molti giornali attraverso recensioni di libri e inchieste sulla camorra (Diario, La Stampa, Pulp). Non è però nella mia veste di giornalista d’inchiesta che vi scrivo quanto piuttosto nel mio ruolo di critico letterario e di vorace lettore di letteratura e filosofia. Conosco assai bene la vostra storia, conosco assai bene il cancro della camorra, ciò che ha comportato per la Campania e per il Mezzogiorno; d’altronde vivo nella terra della camorra casalese e osservo coni miei occhi lo scempio che questo impero ha portato al territorio e all’intera nazione. Pur cosciente di tutto ciò, condivido ciò che pensa circa la vostra conversione il vescovo di Caserta Nogaro.
Per tanto, don Raffaele, vi scrivo al fine di poter ricevere in lettura le vostre poesie. Più volte ho letto lacerti di suoi versi, piccoli brani, poche rime, e ho apprezzato la fattura letteraria, la qualità del fraseggio, il controllo della metrica, l’afflato dell’ispirazione.
Lo stesso Fabrizio De Andrè leggendo alcuni vostri versi aveva espresso un giudizio positivo sulla loro qualità artistica e letteraria al di là del giudizio sulla vostra biografia. Mi piacerebbe poter ricevere i vostri libri (che non sono riuscito a rintracciare neanche dagli antiquari di Napoli) e tutte le poesie che riterrete di poter concedere alla mia attenzione. Non vi nascondo che mi piacerebbe poter mettere in internet alcuni suoi versi. Inserirli in un sito di alcuni scrittori giovani molto noti così da poter avere lettura da un pubblico molto giovane.
Le potenzialità di internet sono infinite. Molteplici occhi possono leggere gratuitamente e lasciare in tempo reale commenti e giudizi. Risulta così che quando io pubblico alcuni articoli o racconti riceva decine e decine di messaggi che se avessi pubblicato sul cartaceo non avrei ricevuto.
Chissà poi che qualche editore... non mi attendo quindi un vostro cenno e se avete desiderio di leggere i miei articoli letterari chiedetemi pure e ve li invierò, se poi vi piacerebbe intessere un rapporto epistolario incentrato su questioni filosofiche, letterarie e teologiche ne sarò lieto.
Per quanto mi riguarda sono uno studioso del pensiero di Giordano Bruno e per origini familiari materne studio la Torah ebraica. Ho letto, pur avendo giovane età, centinaia di testi filosofici e centinaia di romanzi, mi dica se desidera avere testi e se può, per le norme carcerarie a cui è sottoposto, riceverli.