Inaspettato
Cecilia Sala, "posso avere il Corano?": l'agghiacciante risposta dell'aguzzino iraniano
Cecilia Sala ospite di Che Tempo Che Fa. La sua prima intervista dopo i 21 giorni di prigionia in Iran la giornalista sceglie di rilasciarla a Fabio Fazio. A lui, nella puntata in onda domenica 19 gennaio, racconta quei terribili momenti. "Ero sicura [che sarei rimasta più a lungo] - spiega i suoi timori -, perché questa è l'operazione per salvare, per liberare, un ostaggio preso in Iran più rapida dagli anni Ottanta". Lei stessa, seguendo il Paese per il suo lavoro (era lì con un visto giornalistico ndr) sapeva che "21 giorni non erano un'ipotesi".
Poi qualcosa nelle ultime sere è cambiato. "È arrivata una compagna di cella, è arrivato un libro e le lenti a contatto quindi la possibilità per me di vedere perché senza non vedevo nulla e mi hanno tolto gli occhiali perché sono pericolosi, puoi spezzare le lenti e usarle come un'arma contro te stessa, ma dicevo 'almeno le lenti a contatto datemele'... Fa parte dell'isolamento toglierti anche le lenti a contatto: non puoi fare niente, non puoi vedere niente, non puoi vedere nessuno. Però quando è arrivato il libro, quando sono arrivate le lenti, quando è arrivata una compagna di cella ho pensato 'va bene, posso stare qui altri due anni, tranquillamente'".
Il libro - racconta la giornalista di Chora Media e Il Foglio - era del tutto inaspettato: "Kafka on the shore" di Murakami. "Un libro che hanno scelto loro. La prima sera ho chiesto il Corano in inglese perché avevo capito che sarei stata in una cella di 2 metri per 3 vuota, senza niente, e che sarebbe stato molto complicato passare le ore, e pensavo che in un carcere di massima sicurezza della Repubblica Islamica dell'Iran l'avessero e anche un po' che non me lo potessero negare. Invece è stato negato quindi ho passato il tempo a contarmi le dita, a leggere gli ingredienti sulla busta del pane, ho ripassato le tabelline...".