Lo scivolone

Oliviero Toscani e i Benetton, "ma smettiamola": licenziato in tronco per questa frase

E' morto a 82 anni Oliviero Toscani, deceduto nell'ospedale di Cecina dove si trovava ricoverato da alcuni giorni per l'aggravarsi delle sue condizioni. Il fotografo, infatti, era affetto da amiloidosi, una malattia da lui stesso definita inguaribile. "Con immenso dolore - scrivono i familiari sul profilo Instagram di Toscani - diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell'intimità della famiglia". 

Tra i primi politici a commentare la triste notizia, il governatore leghista del Veneto Luca Zaia: "L'amiloidosi si è portata via un personaggio capace di caratterizzare un lungo tratto di vita italiana, una mente fervida, anche quando prendeva posizioni controverse, ma sempre con coraggio e mettendoci la faccia". "Rendiamo onore a una persona geniale - aggiunge Zaia - che ha legato al Veneto lunghi anni della sua attività di fotografo e comunicatore di eccezionale capacità. Col suo lavoro ha di fatto cambiato i criteri basilari della comunicazione, introducendo idee singolari che, creando dibattito a vari livelli, ha contribuito a fare la fortuna dei marchi per cui ha lavorato. A tutta la sua famiglia e a chi lo ha conosciuto e apprezzato rivolgo le mie più sentite condoglianze".

 

 

 

 

Il trait d'union tra il milanese Toscani e il Veneto è ovviamente la famiglia Benetton, il brand di moda a cui ha legato le sue campagne pubblicitarie più famose a livello mondiale e anche qualche feroce polemica. Nel 1982 l'inizio di un fortunato sodalizio che porterà a un'era di marketing mescolato a temi come l'uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all'omofobia, il contrasto al diffondersi dell'Aids, il pacifismo, l'abolizione della pena di morte. Dopo un primo divorzio, Toscani e Benetton tornano a lavorare insieme dal 2018 al 2020, quando il fotografo incappa in un brutto scivolone. A luglio, intervistato da Un giorno da pecora, a proposito del crollo del ponte Morandi che coinvolse Autostrade per l'Italia guidate proprio dalla famiglia Benetton, sbottò in diretta con un clamoroso: "Ma a chi interessa che caschi un ponte, smettiamola". Travolto dalle polemiche, si scusa: "Sono distrutto umanamente. Si prende una frase estrapolata da qualcuno per il suo programma un po' scandalistico, con questa comunicazione moderna che cerca il sensazionalismo. Non era quella l'intenzione". I Benetton, però, non gliela perdonano e lo licenziano.