Duce

Vittorio Feltri: "Perché Marinelli va ricoverato". M il figlio del secolo, il caso deflagra

La sofferenza di Luca Marinelli per aver "dovuto" (si fa per dire) interpretare Benito Mussolini nella fiction di Sky M - Il figlio del secolo tratto dal bestseller di Antonio Scurati fa impazzire anche Vittorio Feltri. Il fondatore di Libero ed editorialista del Giornale aggiunge la sua autorevole voce al coro di chi ha sbeffeggiato il talentuoso attore romano che forse anche per aumentare il battage mediatico alla serie tv diretta dal regista britannico Joe Wright da settimane non ha fatto altro che lamentare il cruccio di aver vestito i panni del Duce, dovendolo pure spiegare alla nonna fervente antifascista. 

"Ho letto le critiche, naturalmente dispiacciono, perché non mi sembra di aver detto nulla di brutto o di drammatico. Ho semplicemente parlato di una mia emozione, perché penso sia importante condividere le proprie emozioni - si è nuovamente 'scusato' Marinelli a 5 in condotta, ospite di Serena Borton su Radio 2 Rai -. Sicuramente dipende anche dal fatto che è un personaggio reale, che ha rovinato un Paese. È stato un periodo terribile, in cui la gente è stata privata dei sogni e della libertà". "Interpretare Benito Mussolini è come aver visto la persona che non vuoi essere - ha rincarato la dose -. Un viaggio artistico meraviglioso, umanamente ed eticamente per me devastante".

 

 

 

Marinelli definisce Mussolini un "grande intrattenitore quando si trovava a fare comizi dentro ai teatri o piazze", perché "aveva capito di parlare direttamente allo stomaco delle persone dando risposte semplici, vuote, dirette". Un "pioniere del populismo che abbiamo ancora oggi" la cui "mascolinità tossica" ha devastato "il mondo femminile attorno a lui".

Un approccio al ruolo e soprattutto una reazione a posteriori che non va giù a Feltri: "Marinelli si è messo a frignare perché è stravolto, sconvolto dal dolore per aver interpretato Mussolini, ma non si capisce il motivo: per un attore interpretare Mussolini o un angelo del cielo è lo stesso, deve recitare".

 

 

 

"Che senso ha - si chiede ancora Feltri intervistato a Radio Libertà -, prima approfitti di Mussolini per avere anche un certo successo in tv, di cui godrai i frutti, e poi dici che sei disperato. Il duce è morto 70 anni fa, che sofferenza è? Secondo me va ricoverato, così che gli si restituisca un minimo di serenità e che si metta in testa che lui non è Mussolini, lo ha interpretato e basta… D’altra parte l’antifascismo è un refrain, un tic di cui non ci libereremo mai: la sinistra non ha molta fantasia, si aggrappa al fascismo perché manca di argomenti, non ha una politica. Così vede fascisti da tutte le parti, ma io non ne conosco nemmeno uno".