Declino

Chiara Ferragni, altro siluro: "Persi i requisiti", da dove viene espulsa

Un nuovo grattacapo, l'ennesimo, per Chiara Ferragni. La Fenice Srl, una delle società centrali nell’impero economico dell’imprenditrice digitale, è stata rimossa d’ufficio dalla sezione speciale delle Pmi innovative. Il motivo? Il mancato deposito della dichiarazione annuale necessaria per confermare il possesso dei requisiti richiesti, come riportato in una determina della Camera di Commercio di Milano, visionata da Radiocor.

Secondo la normativa, i rappresentanti legali delle startup innovative devono certificare ogni anno, entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio e comunque entro sette mesi dalla chiusura dell’esercizio, che l’azienda soddisfa i criteri previsti dalla legge. Il mancato rispetto di questa procedura, come sarebbe accaduto nel caso della Fenice Srl, comporta la cancellazione automatica dalla sezione speciale del registro.

La Camera di Commercio di Milano, interpellata sulla questione, chiarisce sul proprio sito che le Pmi innovative possono beneficiare di importanti agevolazioni, a patto di rispettare i requisiti e mantenere l’iscrizione nell’apposita sezione. Tra i vantaggi citati figurano "flessibilità nella gestione societaria", "piani di incentivazione in equity", "facilitazioni nel ripianamento delle perdite, nell'accesso al credito bancario" e "incentivi fiscali per gli investimenti". Tuttavia, sottolinea la Camera di Commercio, "condizione fondamentale per poter beneficiare di tali vantaggi è che le imprese vengano iscritte nell'apposita sezione speciale".

 

Per ora non è chiaro se la rimozione avrà conseguenze sull’operatività della Fenice Srl, ma la vicenda rappresenta un ostacolo inatteso per una delle figure più influenti nel panorama imprenditoriale italiano.