Di Federica Bosco
La lettera del gatto viziato: "Caro Babbo Natale... ti chiedo un'umana giovane, ricca e zitella"
Federica Bosco, autrice da oltre un milione e mezzo di copie, dopo il successo de «Il mio gatto mi destesta» ha pubblicato, sempre con Newton Compton Editori, «Natale con Sir Thomas».
Sir Thomas è un Maine Coon rosso, supponente e cinico. Attraverso i suoi occhi e la sua voce narrante racconta come la sua dipendente Federica (spesso definita “l’incapace”) cerchi invano di soddisfare le sue infinite necessità. E nonostante lo intrattenga con giochi sempre nuovi, lo nutra con leccornie prelibate e gli spazzoli il soffice manto... non ne fa mai una giusta. L’autrice, che ringraziamo, ha scritto per «Libero» un racconto ad hoc, immaginando la lettera a Babbo Natale del suo gatto viziato.
Caro Babbo Natale, questa è la quarta raccomandata che ti mando, non avendo ancora ricevuto la cartolina di ritorno firmata da nessuno degli elfi della tua casa di riposo in Lapponia. Che razza di servizio è? Non credi sia il caso di assumere del personale in più per smistare la posta? L’unica ragione per cui ancora non ho lasciato una recensione al vetriolo su Google è che se otto miliardi di persone contano su un anziano per farsi consegnare i regali in una sola notte, temo che la faccenda delle pensioni dalle tue parti sia ancora peggiore di quella che c’è qui.
Il motivo della mia missiva è semplice, per il mio quarto Natale non sono più disposto ad accettare la miseria in cui sono precipitato da quando mi è stata recapitata l’Umana a me destinata, per quanto provvista di buone intenzioni. Da che ho fatto il mio maestoso ingresso nella sua inutile vita rendendola luminosa ed entusiasmante, si è sacrificata in ogni modo per rendere la mia esistenza comoda e dignitosa come si confà a un felino del mio rango.
Si è indebitata per comprarmi una casa con un giardino perché io mi potessi rotolare e correre al rallentatore al tramonto col pelo nel vento. Mi ha fatto passare le vacanze in luoghi non segnalati sulle mappe, senza internet e senza luce, perché potessi godere della natura incontaminata anche se lei dormiva con un mattarello sotto il cuscino. Per comprarmi le scatolette prestigiose si nutre solo di gallette e yogurt scaduti, non ha più un dente in bocca ma il veterinario si è appena fatto costruire la piscina e il campo da padel, mi imbocca con un cucchiaino di legno così non mi sporco i baffi, mi sventola con il ventaglio quando ho caldo e non va mai da nessuna parte perché non voglio stare da solo a casa, figuriamoci con una cat sitter!
Ma questo è proprio il minimo sindacale. Cioè se non sei disposto a fare qualche piccolo sacrificio prenditi un pesce rosso non un Maine Coon! Finché ero piccolo e ignaro mi sono accontentato, pensavo che le gattare fossero tutte come quella che mi era capitata, non avevo ancora avuto accesso ai social e non sapevo cosa ci fosse là fuori, ma da quando ho visto che ci sono ville, monopattini, e cuochi personali, ho capito che stavo vivendo in una menzogna.
Pertanto, ho cominciato a spingerla ad andare oltre i suoi limiti, a pensare più in grande, a desiderare di più. E giuro che ero convinto che sarebbe stata solo questione di tempo e di pazienza e finalmente avrebbe fatto il grande salto. Ma invece ha fatto il grande saldo! Io non posso più vivere in questo stato d’indigenza con una vecchia carampana povera, che cigola quando cammina, è in fissa con l’uncinetto e che non parla nemmeno le lingue, obbligandomi a ripetere 40 volte le stesse cose! È inaccettabile. Di questo passo non so proprio dove andremo a finire. Anzi dove andrò io a finire. Perché quando si romperà un femore chi si occuperà di me? Tu? Non penso proprio!
Eppure mi sembrava di essere stato chiaro nel modulo: avevo chiesto giovane non giovanile, e ricca non rinco! Quindi adesso mi trovo nella fastidiosa condizione di dover chiedere a un anziano che si sposta su una slitta trainata da delle renne parlanti (ma ci rendiamo conto?) di portarmi per Natale un’umana nuova giovane, scattante, ricca, zitella e senza altri gatti. O due giovani. O un modello ricondizionato se proprio non c’è niente di meglio. E nella mia infinita bontà non sei nemmeno obbligato a portarmela la notte del 24, posso aspettare anche fino alla Befana, quando avrai finito coi resi e sarai più tranquillo.Ho tenuto lo scontrino, non ti preoccupare.
E mentre selezioni l’umana giusta per me, ti chiedo però di distribuirne anche a tutti i gatti e i cani abbandonati che hanno bisogno di una casa, specialmente adesso che è inverno e fuori fa freddo. Che gli umani senza gli animali diventano ancora più infelici, arrabbiati e soli di quanto lo siano già. E fanno la guerra, si picchiano allo stadio e litigano ai semafori.
Mi sembra di essere stato chiaro questa volta ma nel dubbio ti mando anche una PEC, quindi di’ ai tuoi elfi dell’ufficio stampa di controllare la posta elettronica anche nello spam.
Adesso ho fame e vado a miagolare a martello finché non sfinisco l’umana che si alza e dice “ma perché non ho preso un pesce rosso?”.