Nervi salterelli
Otto e Mezzo, Travaglio fuori controllo: "Cosa ce ne facciamo della Meloni?". Figuraccia sull'Albania
Eccoci ad Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7, la puntata è quella di martedì 17 dicembre. Tra gli ospiti c'è Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano. Al centro della puntata Giorgia Meloni, nel giorno delle dichiarazioni del permier alla Camera alla vigilia del Consiglio Ue.
Ma non solo. Sempre in questo medesimo giorno, Ursula von der Leyen, presidente del Consiglio Ue, ha aperto a uno spettro di soluzioni per gestire l'emergenza migratoria che richiamavano in modo netto il modello dei centri in Albania che il governo Meloni sta portando avanti, nonostante i tentativi della magistratura di fermare il piano in ogni modo possibile. Ed è proprio su questo che Travaglio cade in modo piuttosto fragoroso.
Il direttore del Fatto è fomentato, scatenato contro Meloni. Scatta l'intemerata. "Ma la domanda è: noi cosa ce ne facciamo di una influente che poi non influenza niente in Europa?", il riferimento è al riconoscimento di Politico.eu, faro del progressismo mondiale che però, evidentemente, Travaglio disconosce. "E Meloni - riprende Travaglio - continua a dire che i centri in Albania funzioneranno. Einstein diceva che la follia è ripetere tutti i giorni lo stesso comportamento sperando che prima o poi sortisca effetti diversi".
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A quel punto interviene Italo Bocchino, altrettanto ospite della puntata, che infilza mister Fatto: "È quello che fai tu tutti i giorni, Marco". Ma niente, Travaglio non sente ragioni. "Purtroppo la cosa in Albania è andata come è andata, bisogna farsene una ragione, bisogna trovare un'altra cosa da fare, facciano dei campi da padel. Perché resteranno vuoti, è inutile dire che si va avanti. Andrete avanti a sbattere la testa ma con i nostri soldi", conclude il suo sfogo. Già, quanto nervosismo. E soprattutto nemmeno un riferimento alle parole di Ursula: cattiva fede?