OItre i cliché
Giacomo Leopardi? Un conservatore con testa e cuore grandi
Si sa: le malefatte del sistema educativo italiano sono tante, nonostante l’impegno mirabile di alcuni docenti particolarmente meritevoli. Ma - sul lato opposto - pesa un antico sfascio organizzativo, e soprattutto il mix devastante di altri professori purtroppo militanti e di manuali ottusamente ideologizzati. La stanchezza, il trascinamento, il gorgo della banalità e del conformismo fanno il resto: annoiando anziché affascinare, respingendo anziché attrarre, spegnendo anziché accendere curiosità e passioni.
E così - ad esempio - intere generazioni di studenti sono state ammorbate da un’immagine di Giacomo Leopardi quasi offensiva rispetto alla reale identità di quel gigante. Sì certo, non manca mai l’omaggio rituale al poeta di Recanati, ma ecco lo sfregio - lo si colloca in una dimensione quasi pietistica, una specie di caso umano, in una lettura in chiave più che altro psicologica della sua personalità e della sua traiettoria esistenziale: un tipo solitario, triste, gobbo, dunque pessimista.
Roba da pazzi. (...)