Bagarre
Carlo Calenda lo insulta, Vannacci lo smonta: "Banale, codardo", "Per amor di Patria..."
La tensione si taglia col coltello a DiMartedì, dove il generale Vannacci e Carlo Calenda non se le mandano a dire. Ad aprire le danze, l'europarlamentare della Lega che rivendica di rappresentare la destra scelta dagli elettori. "Una destra - la descrive nello studio di Giovanni Floris - che protegge il proprio elettorato e non protegge il pianeta e l'umanità, quello lo lasciamo proteggere a persone come Calenda che evidentemente non riscuotono un grande successo, a giudicare i risultati delle ultime europee".
E la replica del leader di Azione non si fa attendere. Per Calenda, infatti, le parole del suo interlocutore sono di una "banalità sconfortante". Poi l'attacco personale: "Questo modo di esprimersi ha un tratto di codardia". E ancora, chi va in giro facendo il simbolo della X Mas "dovrebbe avere almeno gli attributi per dirlo che è fascista". Da qui il parallelismo tra l'atteggiamento del Generale e quello dei fascisti: "Ai fascisti gli si poteva dire tutto, ma almeno avevano il coraggio di dire che erano fascisti".
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Vannacci però non ci sta e accusa Calenda di non cambiare stile, "la butta in caciara. Parlavamo di problemi seri, invece l'ha ributtata sulla X Mas". Per il Generale la X Mas è un simbolo del coraggio, dell'abnegazione e del sacrificio e cita Teseo Tesei, Emilio Bianchi e Duran De la Penne: "Quelli sono i nostri eroi e che noi dobbiamo ricordare per amor di Patria e per amore degli atti eroici che hanno compiuto", ha concluso il leghista mentre il leader di Azione agitava le braccia.
Qui di seguito il video dello scontro tra Vannacci e Calenda a DiMartedì