Dalla Gruber
Macron "seppellito" da Caracciolo: "Re malato, come finirebbe se si votasse oggi"
La Francia non ha un governo, non una legge di bilancio, un debito pubblico molto alto e una palude politica in Parlamento, con partiti che non possono allearsi tra loro per formare maggioranze vere e stabili. E soprattutto un presidente, Emmanuel Macron, mai così debole.
Senza il supporto degli elettori, con sondaggi di gradimento a picco, e senza reali carte da giocarsi: dopo la sfiducia a Barnier, durato appena 3 mesi, potrebbe puntare su un premier tecnico (primo caso nella storia della democrazia transalpina) o affidarsi a un socialista, per un esecutivo più spostato a sinistra esponendo però il fianco a Marine Le Pen, visto che il suo Rassemblement National è la prima forza nell'Assemblea nazionale.
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A Otto e mezzo, su La7, Lilli Gruber interroga Lucio Caracciolo, direttore di Limes e tra i massimi esperti italiani di geopolitica. "Parlavamo di Europa e altre democrazie che forse stanno peggio di noi - premette la conduttrice -. C'è grande confusione, per esempio in Francia: come finirà? Il presidente Macron può uscire da questa impasse?".
La risposta di Caracciolo è tanto lapidaria quanto sottilmente perfida: "Partiamo da un dato di fatto, la Francia è una monarchia vestita da Repubblica, in cui il Capo di Stato nella Quinta Repubblica ha un potere quasi assoluto e prescinde molto spesso dal governo, il governo gli serve da parafulmine più che altro".
"Abbiamo visto Paesi come il Belgio resistere per anni senza governo - prosegue il direttore di Limes - ma non credo che la Francia oggi se lo possa permettere. Credo che Macron oggi in caso di elezioni presidenziali non sarebbe ammesso nemmeno al secondo turno, il suo grado di impopolarità è formidabile, in parte costruito anche dal suo narcisismo: cambia idea ogni 5 minuti, è anche difficile seguirlo".
"Comincia a essere una crisi di sistema - conclude Caracciolo -, perché quando il re si ammala si ammala tutto quanto. E questo in un Paese attraversato da crisi sociali e di integrazione forti ci deve preoccupare, perché la Francia è dietro l'angolo". "Quindi ne parleremo ancora a lungo prima che si risolva", nota la Gruber. "Questo è poco ma sicuro", assicura Caracciolo.
Caracciolo e Macron, guarda qui il video di Otto e mezzo su La7