Il personaggio

Filippo Panseca, l'artista che disegnò il garofano dei socialisti

È Il caso più clamoroso di censura politica di un artista in Italia. Dopo Tangentopoli e la fine della Prima Repubblica Filippo Panseca, che era stato legato al Partito Socialista di Bettino Craxi, subisce un ostracismo che francamente non ha uguali. L’anno scorso l’ADI Design Museum di Milano gli dedicò una mostra, primo passo per la rilettura di un artista intuitivo, fantasioso, “instabile” nel senso che lavorava sulla continua mutazione di stato dell’opera fin dagli anni ’70. Del 1981 fu la prima scenografia al congresso PSI di Palermo e per Panseca cominciò una fase creativa molto intensa, la genialità dell’artista messa a disposizione della comunicazione politica per un partito che all’epoca voleva dare un’immagine di se stesso nuova, moderna, per una diversa idea di sinistra. «All’epoca – mi raccontò in un’intervista - i congressi erano molto posati, tavoli e bandiere, nessuno aveva pensato di farli diventare delle esperienze estetico-cinetiche». (...)

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