Violenza verbale
Maurizio Landini, Gasparri lo inchioda: "Rivolta sociale? Clima deteriore"
Maurizio Landini non fa marcia indietro. Anzi, continua dritto per la sua strada e insiste sulla rivolta sociale. "Non si è liberi quando c’è la guerra, quando si è precari, se non arrivi a fine mese, se non sei in grado di curarti o se addirittura muori sul lavoro. Quindi lo sciopero, la rivolta sociale e la lotta per la pace sono la stessa cosa", ha tuonato il segretario della Cgil.
Ma non finisce qui. "La rivolta sociale non è un richiamo alla violenza, è la rivolta di ogni singola persona a non girarsi dall’altra parte di fronte alle disuguaglianze - ha spiegato il sindacalista -. Quindi, essere qui per la pace vuol proprio dire rivoltarsi contro la guerra. Non ci si può rassegnare". Insomma, l'invito di Landini è "mobilitarsi" e manifestare contro il governo.
Non si è fatta attendere la risposta del governo. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha sottolineato il "clima deteriore" alimentato dalle parole di Landini. "Lo stillicidio di violenze che si sono verificate in questi giorni in tante città e, in particolare, lo stato di tensione che nella più grande università italiana, la Sapienza di Roma, ha condizionato negativamente le elezioni universitarie, sono figlie di un clima di violenza verbale e di aggressione politica che parte da vari gruppi di sinistra - ha replicato Gasparri -. Non è estraneo il linguaggio di Landini, Segretario della Cgil che, incitando alla rivolta, sta alimentando un clima deteriore", ha dichiarato. Un clima, ha precisato, "che proprio la Cgil dovrebbe combattere, avendo subito negli anni passati vergognose aggressioni alla propria sede romana".