il caso
Maurizio Landini porta Massimo Giletti in tribunale: "Bugie infinite, mi ha diffamato"
Maurizio Landini passa all'azione legale. Destinatario il programma di Massimo Giletti. In onda con Lo Stato delle Cose su Rai 3, il giornalista ha parlato del presunto inganno Inca-CGIL e le presunte irregolarità dei patronati italiani all’estero. Tra queste pratiche illegali, duplicate, servizi gratuiti trasformati in moneta grazie a fittizie donazioni, truffe ai danni dei connazionali e i punteggi che regolano l’erogazione di finanziamenti pubblici pompati dai funzionari Inca.
Tutte accuse che il segretario della Cgil non accetta. Anzi, Landini è intenzionato a prendere provvedimenti: "In questi giorni ho dato mandato ai nostri legali di agire perché hanno raccontato una quantità di bugie infinite e c'è una vera e propria diffamazione in corso che per noi non è accettabile. Quindi lavoreremo, tanto più essendo un servizio pubblico, anche perché ci siano rettifiche a bugie palesi". In ogni caso - aggiunge - "per il processo di diffamazione che è in corso, abbiamo intenzione di tutelare l'Inca, la Cgil e la mia persona da accuse infamanti, false. Abbiamo tutti gli elementi per dimostrarlo". E ancora, in occasione di una conferenza stampa: "Non abbiamo nulla da nascondere, né da rimproverarci".
Tra le varie e presunte irregolarità portate in studio da Giletti, le prestazioni gratuite che poi diventano a pagamento. Durante la puntata di lunedì il conduttore ha mostrato più volte le ricevute. Poi una mail della Direzione Generale Politiche Previdenziali e Assicurative del Ministero del Lavoro riportava i dati del 2020. Qui, a fronte di 770,65 punti dichiarati per ogni pratica, gli ispettori del ministero ne convalidava solo 4 con una decurtazione del 99,5 per cento. Nel 2021, su 263,5 punti dichiarati da Inca, il Ministero ne convalidava solo 0,5 con una decurtazione del 99,8.