Scintillissime

Cruciani-Caprarica, rissa su Rete 4: "Ah, è quello il problema?", "Idiozie!"

La baracconata del No Meloni Day, venerdì 15 novembre, ha portato in dote violenze di piazza in diverse città italiane, con Torino come epicentro delle tensioni. Scontri tra manifestanti e polizia, fantocci bruciati, intimidazioni indirizzate alla premier Giorgia Meloni e al ministro Giuseppe Valditara, fino al simbolico e inquietante gesto della pistola P38, hanno riportato alla memoria immagini degli anni ’70. Un autunno che si infiamma sotto la spinta dei collettivi antagonisti di estrema sinistra, già noti alle forze dell’ordine.

Le polemiche e gli scontri, per fortuna soltanto verbali, si sono spostate rapidamente dagli eventi di piazza ai salotti televisivi. Per esempio a 4 di sera su Rete 4, dove nella puntata di sabato 16 novembre il giornalista Antonio Caprarica ha puntato il dito contro l’esecutivo, criticando aspramente la gestione dell’ordine pubblico. "È compito del governo fermarli e mi piacerebbe che ci fossero dei ministri seri che invece di prendersela con le zecche rosse avessero un'attenzione e una capacità di gestire le manifestazioni", ha affermato il giornalista, tirando in ballo Matteo Salvini.

 

Ma le parole di Caprarica hanno scatenato la replica immediata di Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara, parimenti presente nel salottino del programma condotto da Paolo Del Debbio. "Adesso il problema è la gestione dell'ordine pubblico, non quelli che attaccano le forze dell'ordine", ha replicato secco Cruciani, spostando l’attenzione sulla responsabilità diretta dei manifestanti. Da lì si è innescato un aspro botta e risposta: Caprarica infatti ha bollato come "idiozie" le parole di Cruciani. E ancora: "La polizia conosce perfettamente chi sono i violenti e dove stanno, perché non li va a prendere?" Una teoria che ha lasciato Cruciani perplesso: "Ma che vuol dire? I violenti sono in piazza!". Caprarica ha quindi ribattuto con una soluzione drastica: "Non c'è bisogno di farli arrivare in piazza, bisogna fermarli prima". Il conduttore de La Zanzara non si è certo sfilato: "Quindi vuoi impedire le manifestazioni...", lo ha infilato. E la battaglia, inesorabilmente, continua.