Dritto al punto

Gianfranco Vissani stronca Schlein: "Al massimo le uova di lompo". Poi esalta Vannacci

Il personaggio, è cosa nota, è uno che dice sempre la sua. Insomma, non se ne sta zitto e dice quel che pensa. Il personaggio in questione è lo chef Gianfranco Vissani, il quale alla vigilia delle elezioni nella sua Umbria si confida in una lunga intervista concessa a La Stampa. In regione il duello è tra la governatrice uscente, Donatella Tesei del centrodestra, e Stefania Proietti per il centrosinistra. Su chi voterà Vissani, paiono esserci pochi dubbi. Sin dalle premesse, infatti, rimarca: "Mi faccia dire subito che la sanità in Umbria funziona", così su uno dei temi più accesi della campagna elettorale.

In ogni caso, quando gli chiedono su quale nome traccerà la sua X, lo chef risponde: "Io non voglio dire per chi voto. Ma penso che per realizzare i propri programmi e obiettivi un solo mandato non basti: servono almeno dieci anni, poi si potrà giudicare meglio. Facciamo finire quello che si è iniziato". Semplice, dunque, dedurre che voterà per la Tesei. Stefania Proietti non le piace? "La conosco, è un'amica ed è anche brava. Ma, se vince lei, poi bisogna ricominciare tutto da capo, si perde tempo. Tesei si è mossa, ha girato parecchio e qualcosa ha fatto, anche per il mondo agricolo: ha valorizzato il nostro tartufo, ad esempio", rimarca Vissani.

Di domanda in domanda, eccoci che restando su uno sfondo culinario si arriva alla recente frecciata di Giorgia Meloni contro Elly Schlein e la "sinistra al caviale". La Stampa chiede conto al cuoco di queste parole: "La solita sinistra al caviale: le piace l'espressione rilanciata da Meloni?". "Guardi - replica lui -, di caviale esistono varie qualità, tipo Beluga, Sevruga, Karamun. Ma non è di sinistra, né di destra. Così come la buona cucina, non è una questione politica. Detto questo, i radical chic ci sono sempre stati, quelli che vanno in giro con le borse di Armani o Hermes per farsi notare". E ancora, il quotidiano torinese rilancia: "Elly Schlein le sembra una radical chic mangiatrice di caviale? Lei dice che non lo mangia". E Vissani: "Ci credo, secondo me al massimo ha mangiato le uova di lompo. Ma il problema della sinistra non è l'alimentazione, è che non sanno più parlare alla gente", picchia durissimo.

 

Dunque chiedono a Vissani se c'è qualcuno che sa parlare meglio della sinistra. La risposta è diretta, anzi direttissima: "Il generale Vannacci. È un grande, uno che parla chiaro. Quando parla lo capisci, no?". Vannacci, Salvini, qualcosa ci dice che le piace anche Donald Trump. Sbagliamo? No, Trumpel (lo chiama così, ndr) l'ha messo in quel posto a tutti. Dicevano che vinceva l'altra e invece è tornato lui: l'hanno votato e ora tocca a lui comandare. Non è che puoi dire la democrazia è bella solo quando vinci", conclude Gianfranco Vissani.