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Cruciani, "bocciata subito e a casa": come umilia la Pd Gualmini

Claudio Brigliadori

Sono giorni di gloria per Giuseppe Cruciani. Il conduttore de La Zanzara su Radio 24 ha accolto con giubilo la vittoria di Donald Trump e sembra godere ancora di più nello sbeffeggiare le profezie cupissime di chi, a sinistra, ora prevede la fine del mondo o giù di lì. In fondo, è l’altra faccia del politicamente corretto. Prendiamo il Pd. Uscito a pezzi dalla illusione Kamala, ora vorrebbe far credere che il futuro dell’America può essere solo l’autoritarismo.

Forse addirittura il fascismo. È la tesi sostenuta da Elisabetta Gualmini, europarlamentare dem ospite di Paolo Del Debbio a 4 di Sera su Rete 4, terribilmente angustiata dal fatto che i repubblicani non solo abbiano vinto le elezioni, ma pure conquistato la maggioranza in Parlamento oltre ad avere dalla loro il voto popolare. Sì chiamerebbe democrazia, e proprio per questo Cruciani la sfotte allegramente.

«Se fosse contenuta in una tesi della facoltà in cui insegna, ossia pensare che siccome la Camera e il Senato americano sono stati vinti legittimamente da una maggioranza uguale al presidente significhi una concentrazione di poteri anomala e dunque una sorta di dittatura dolce o un autoritarismo dolce, sarebbe bocciata perché è una baggianata colossale», è l’attacco del giornalista alla eurodeputati, per inciso anche professoressa di Scienze Politiche all’Università di Bologna.

Forse, sottolinea, a parlare nel campo progressista sono i “fegati spappolati”: «C’è la paura che Trump possa cambiare qualcosa», il «terrore che parli con Putin e magari arrivino a un accordo». Uno smacco terribile per chi professandosi buono e democratico da anni non riesce a cavare fuori un ragno dal buco, accontentandosi di fare la guerra. Perché se il “cattivo” avesse pure successo, beh, quello sarebbe davvero inaccettabile.