Toga rossissima
Musolino di Magistratura democratica a La7: "Salvini? Grossolana sciocchezza. Nordio? Incompetente"
Giorno dopo giorno, sale l'intensità dello scontro tra governo e magistratura. Ieri, lunedì 4 novembre, la decisione del tribunale di Catania che, scavalcando il decreto Paesi sicuri, ha stabilito che l'Egitto non può essere considerato sicuro. Ergo, rimpatrio bloccato. Una vicenda analoga, nei giorni scorsi, aveva avuto come protagonista un immigrato arrivato in Italia irregolarmente dal Bangladesh.
E nello scontro istituzionale in atto, un ruolo di rilievo lo gioca Magistratura Democratica, la corrente di sinistra delle toghe, il cui segretario è Stefano Musolino. Quest'ultimo oggi, martedì 5 novembre, era ospite in collegamento a L'aria che tira, il programma in onda su La7 condotto da David Parenzo. "Io sono un giudice di Magistratura Democratica, vuol dire che sono un giudice che ha una sensibilità particolarmente acuta nei diritti delle persone sottoposte a procedimento penale, nella tutela dei diritti delle persone più deboli e che ha una posizione tendenzialmente e curiosamente anticorporativa", ha premesso Musolino, mettendo in una certa misura subito le cose in chiaro. Curioso, inoltre, il passaggio in cui eccepisce sulla dimensione "corporativa" di Magistratura democratica.
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Tant'è, Musolino commenta poi quanto vi abbiamo raccontato anche su Libero, ossia la standing-ovation tributata a Marco Gattuso, giudice pro-migranti e anti-Meloni, all'assemblea dell'Associazione nazionale magistrati della vigilia a Bologna . Già, tutti in piedi ad applaudirlo: qualcosa, forse, vorrà pur dire. "Volevo precisare che l'assemblea di ieri era dell'Anm, una delle più partecipate degli ultimi anni. Perciò continuare a descrivere questa cosa come una battaglia singolare di Md o di un gruppo di magistrati è una deviazione pericolosa dalla realtà che non dà giustizia alla realtà dei fatti", spiega. Insomma, se ne deduce che le toghe, tutte - o quasi - farebbero blocco contro il governo Meloni.
"La realtà dei fatti - riprende Musolino - è che su questi temi esiste una divergenza di vedute evidentemente tra il governo e i suoi consiglieri giuridici e la comunità giuridica nazionale. Vi ricordo che su questo tema sono intervenute le associazioni di diritto europeo, le camere penali, tutta la comunità giuridica, il tutto per ribadire che vi è un problema legato alla supremazia del diritto europeo sulla materia dei flussi migratori rispetto al quale la nostra legislazione nazionale difforme deve fare un passo indietro. Questo è un problema serio e importante", rimarca Musolino, e il riferimento è alla battaglia giuridica sui centri di trattenimento in Albania e sui rimpatri in base alla definizione di "Paese sicuro".
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Non pago dell'intemerata di Musolino, ecco che a questo punto scende in campo anche Parenzo, il quale gli serve un altro assist perfetto. "Quando il vicepremier Matteo Salvini dice che per colpa di alcuni giudici comunisti il Paese insicuro è ormai l'Italia, ma noi non ci arrendiamo. Ecco...". Parenzo non fa in tempo a terminare la frase che si inserisce Musolino: "È una grossolana sciocchezza per due ragioni. La prima: non è vero che le persone i cui provvedimenti di trattenimento non sono convalidati possano entrare liberamente nel nostro Paese. Quello che si dice è che non si può ricorrere ad una procedura accelerata, che restringe i diritti in maniera significativa, e perciò si deve ricorrere a una procedura che consenta al migrante di poter esprimere in modo più diffuso le sue difese. Non è un libera-tutti, ma un problema di procedure che si applicano. Non esistono giudici comunisti, esistono giudici che applicano la normativa europa. E se non lo facessero sarebbero passibili di responsabilità disciplinare", afferma Musolino.
"Ma d'altronde se Carlo Nordio definisce abnorme il decreto del tribunale di Roma, che poi l'avvocatura di Stato impugna e non per abnormità come dice Nordio, evidentemente un problema di competenze e di consapevolezza del quadro normativo in cui l'azione del governo si inserisce, io credo che ci sia", conclude Musolino. Dopo Salvini, insomma, un affondo anche contro Nordio, il ministro della Giustizia bollato come incompetente.
L'aria che tira, qui il video dell'intervento di Steafano Musolino