Lo scrittore

Scurati, la sparata sul governo: "Aggressione verbale, personale e ripetuta contro di me"

"Intolleranza anti-democratica nei confronti della critica culturale politica": di questo lo scrittore Antonio Scurati ha accusato il governo. L'autore dei libri su Benito Mussolini è intervenuto alla Buchmesse, la fiera del Libro di Francoforte, a margine della presentazione di "M - L'ora del destino", quarto capitolo della saga dedicata a Mussolini, e ha risposto così a una domanda sulle dichiarazioni sulla libertà del dissenso fatte dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante la cerimonia di apertura della Fiera. 

La compagine governativa - ha proseguito Scurati - "ha dimostrato un'aggressività illiberale nei confronti di intellettuali, artisti e uomini di cultura che vorrebbe allineati alle sue posizioni. Che si è spinta fino all'aggressione verbale, personale e ripetuta nei miei confronti e nei confronti di altri. Alla censura, alle querele, all'occupazione sistematica delle istituzioni culturali sulla base di una logica familistica. Cioè di famiglia politica e a volte anche biologica, di appartenenza". Probabile che il riferimento dello scrittore sia alla sua mancata partecipazione a una puntata di Che sarà, il programma di Serena Bortone su Rai 3. Scurati avrebbe dovuto leggere un monologo sul 25 aprile, giorno della Liberazione, che però poi non ha letto. In realtà da viale Mazzini spiegarono che non c'era stata alcuna censura e che lo scrittore aveva scelto di dare forfait perché "non pagato". 

Nel suo intervento alla Buchmesse, infine, Scurati ha continuato ad attaccare Giuli: "Queste dichiarazioni sono parole vuote per chiunque sieda in questo governo. Qualunque uomo di cultura che rispetti le libertà democratiche, la libera espressione, il confronto aperto delle idee, i principi illuministici della tolleranza, non entrerebbe a far parte di questo governo".