Sinistri

Otto e mezzo, Giannini fuori controllo con Bocchino: "Nel tuo libro una sola cosa vera"

Processo a Italo Bocchino a Otto e mezzo, su La7. In studio da Lilli Gruber c'è il direttore editoriale del Secolo d'Italia, autore del libro Perché l'Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra, che i progressisti manderebbero già al rogo con molta solerzia. 

"Riscrivere la storia recente con aggiunte, omissioni o manipolazioni è necessario a Giorgia Meloni per essere definitivamente legittimata?", domanda la conduttrice. Risponde Massimo Giannini, editorialista di Repubblica: "Assolutamente sì. Il libro di Bocchino è una furba impostura che si iscrive perfettamente nel solco della narrazione meloniana. Una summa di manipolazioni che servono a raccontare un'altra storia".

 

 

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"Non siamo a Repubblica, non si manipola la verità", lo fulmina Bocchino seduto di fronte a lui. "Vabbè dai fammi finire - replica Giannini -. Io trovo una impostura assoluta accostare il nome di De Gasperi a quella di Giorgia Meloni o addirittura Berlusconi. Ricordo che De Gasperi il 21 aprile 1954 conclude la sua avventura politica con un discorso storico, che si intitola La nostra Patria Europa".

 

 

 

"Quel discorso oggi Meloni non potrebbe farlo - conclude con sprezzo Giannini -, perché non è la sua Europa. L'abbiamo detto mille volte, cavalca Ursula Von der Leyen ma non si distacca mai dai sovranisti di Orban e da quella che io chiamo la feccia nera. Concludo: l'unica cosa vera di questo libro è quando Bocchino dice che Meloni è una leader popolare. Ma è una turbo-populista, come stanno dimostrando i fatti di queste ore. Ha raccontato un Paese che non c'è. Diceva che per l'Europa 'la pacchia è finita' ma sta facendo una manovra che avrebbe fatto Mario Draghi. Anzi, Mario Monti". 

Giannini contro Bocchino: guarda qui il video di Otto e mezzo