Chi si schiera

Rita Dalla Chiesa e Andreotti, il generale Pappalardo: "Fatti agghiaccianti su questo delitto"

"Debbo esprimere la mia grande ammirazione nei confronti di Rita Dalla Chiesa che, senza mezzi termini, ha indicato in un politico democristiano, al quale la mafia intendeva fare un favore, come il mandante dell'omicidio di suo padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa".

L'accusa implicita di "omicidio politico" rivolta dalla deputata di Forza Italia a Giulio Andreotti, in una intervista concessa a Luisella Costamagna a Tango, su Rai 2, trova il commento durissimo di Antonio Pappalardo, generale e già leader del movimento dei Gilet arancioni.

 

 

L'ex premier e leader Dc, sottolinea Pappalardo, "con sentenza della Corte di Cassazione è stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso per i suoi frequenti e abitudinari contatti con i capi di Cosa Nostra, reato ritenuto incredibilmente prescritto, nonostante la mafia si sia resa responsabile di innumerevoli stragi, in relazione alle quali non è prevista alcuna prescrizione". "È davvero ridicola - afferma Pappalardo - la giustificazione addotta dai figli di Andreotti che egli avrebbe giurato su Dio che non è stato lui il mandante di questo orrendo delitto".

 

 

 

"Per cortesia - si legge nella nota -, lasciamo da parte Dio, la Madonna e i Santi, che in questi tempi hanno ben altro a cui pensare. I Gilet Arancioni - continua la nota - stanno affrontando un processo per verificare le collusioni della mafia con alcuni notabili della Dd che, sin dalla strage di Portella della Ginestra, in cui il senatore Scarpinato ha pubblicamente dichiarato che vi è stato un depistaggio, hanno preso denaro e voti dai Capi mafia e compromesso la crescita democratica e il senso di legalità nel nostro Paese, rendendo vane le morti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". "Ho inviato Rita dalla Chiesa una email in cui l'ho invitata a organizzare per metà ottobre una conferenza stampa sull'omicidio del Generale, in cui chiederò di intervenire in quanto da Presidente del Cocer Carabinieri ho appreso fatti agghiaccianti su questo delitto, in relazione al quale ho scritto un libro Chi ha ucciso Carlo Alberto dalla Chiesa?, di prossima pubblicazione", conclude la nota. 

La replica alla Dalla Chiesa di Stefano Andreotti, uno dei tre figli dell'ex senatore a vita scomparso il 6 maggio del 2013, è stata composta nei toni ma molto dura nei contenuti. "La tentazione di parlare con Rita Dalla Chiesa mi è venuta. Proprio sabato ho chiesto a una persona che la conosce se non fosse il caso di parlare di suo padre e di mio padre. Ma se non succede, non mi strappo i capelli". Il figlio di Andreotti parla di "offesa alla memoria" del padre, riferendosi al suo collegamento con l'assassioni del generale Dalla Chiesa. "In passato abbiamo provato, io e la mia famiglia, tanta rabbia, oggi prevale l'indifferenza. Gli attacchi sono qualcosa di periodico e ci abbiamo fatto una certa abitudine. Mi addolora un po' che nonostante i risultati dei processi e le ricerche storiche, si venga rischiacciati sulla cronaca spicciola. Mi pare che la storia stia superando la demonizzazione di un'intera classe politica registrata negli ultimi anni del Novecento. Poi, però, ci troviamo di fronte a certe belle uscite di fronte alle quali si è indifesi".