La cicala di Pompei

Maria Rosaria Boccia torna nell'oblio: mollata pure dai follower

Pietro Senaldi

 La dottoressa Maria Rosaria Boccia cercava un galant’uomo. Ne ha trovati due. Il primo è l’ex ministro della Cultura. Gennaro Sangiuliano, appena si è reso conto della persona nella quale aveva mal riposto la propria fiducia, ha tagliato i rapporti bruscamente, senza trovarle neppure uno strapuntino, a costo di rimetterci lo scranno. E forse questa è la ragione di tanto livore da parte della signora. Il secondo galant’uomo è il tempo, che non perdona e, presto o tardi, presenta il conto. Nel caso della dottoressa, il redde rationem sta arrivando rapido, a passo di carica.

La cicala di Pompei ha cantato un paio di settimane, e contato poco di più. Ieri il suo profilo social, cresciuto impetuosamente fino a 137mila seguaci nei giorni caldi precedenti le dimissioni del ministro, ha registrato la prima flessione. Non sono esclusi colpi di coda, rimbalzini, ma la tendenza negativa è inesorabile.

 

 

 

Con un pizzico più di contegno, e qualche ambiguità di meno, Boccia avrebbe potuto aspirare a finire all’Isola dei Famosi o in qualche altro reality televisivo. Ma adesso, chi si fida? Il tritacarne politico-mediatico è così: finché servi, ti usa e ti esalta anche se non sei nessuno, ti fa credere di essere il paladino di guerre sante, ti eleva a simbolo di ingiustizie e piaghe sociali; quando ti ha spremuto, ti respinge per rifarsi una verginità, e più sei stato improbabile, più lo fa velocemente. In questo, ha un’equità e un rigore kantiani. E così, tutti i presunti consiglieri che, scoppiato lo scandalo, le avevano consentito di non sbagliare una mossa, ora che si è esaurito il fango da vomitare contro Sangiuliano e la sua parte, si sono dedicati a cause migliori, lasciando Boccia ai propri metodi e ossessioni, che l’ex marito, dopo dieci anni, ancora ricorda come un incubo. «Ho pietà per Sangiuliano, perché so cosa passerà», aveva dichiarato l’uomo senza alcuna nostalgia del passato.

 

INFLUENCER MANCATA

Chi ha illuso la dottoressa, le aveva pronosticato incassi intorno ai ventimila euro al mese da un’ipotetica carriera da influencer, considerando quante persone la seguivano sui suoi social in rete. Non c’era da crederci un minuto. Se è bastato un pandoro a sgonfiare il fenomeno Chiara Ferragni, come poteva la dottoressa Boccia resistere a se stessa e al proprio castello di carta, fatto di carte millantate e senza assi nella manica?

 

 

 

Quale azienda poi le avrebbe mai affidato la propria immagine? E in fondo, diciamocelo, che immagine ha? Non delle migliori... L’ex consulente del ministro aumentava in modo rilevante i seguaci solo quando gettava in pasto al pubblico il privato, suo odi altri non consenzienti, una sorta di pornografia, non sessuale né erotica, della vita quotidiana, regalo per voyeuristi e gossippari. Quando ha cominciato a mettere in rete sue finte fotografie che la ritraevano in luoghi dove non era, inscenando perfino un pedinamento di Sangiuliano, è stato chiaro che al tracollo umano della signora sarebbe seguito anche quello virtuale.

 

RAPIDO TRAMONTO

Anche se il colpo di grazia glielo ha inferto Bianca Berlinguer, che pure l’aveva invitata in televisione probabilmente per sfruttarne l’onda lunga. La giornalista si prefigurava un’intervista nella quale Boccia sparasse in alto, facesse i nomi di quelle altre donne coinvolte nell’affaire dell’ex ministro. Aveva perfino accarezzato l’idea di farle domande non concordate, diversamente dalle precedenti uscite della dottoressa. Nulla di tutto questo, la grande accusatrice è rimasta chiusa in camerino due ore, sostenendo di aver subito un mezzo sequestro di persona e sperando di cavarsela con la scusa di non aver studiato abbastanza la parte. Da allora, nessuno le ha più dato credito.

Perché non è vero che in Italia si dimentica proprio tutto e perciò ogni giorno si può rinascere indipendentemente da quanto si è sostenuto la sera prima. La parte, se uno si prende la scena, bisogna saperla reggere almeno per un po’, sui media, nei ministeri e nella vita privata. Boccia ha pensato di poter alimentare il proprio personaggio a colpi di mezze frasi, misteri e ambiguità. Non è stata neppure chiara sul tipo di relazione avuta con Sangiuliano, provando a farlo passare per il solo uomo al mondo che confessa una scappatella che non ha mai fatto. Di fanfaroni ce ne sono talmente tanti, che non c’è bisogno di ascoltare tutti i giorni lo stesso. C’è ampia scelta e possibilità di variare, in particolare se la specialità è sparare contro il governo. Avanti il prossimo...