Nervi tesi

DiMartedì, Celestini attacca e Storace replica: "Vabbè che sono uno contro tutti, però..."

Non le manda a dire Francesco Storace, ospite in studio di Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, in un dibattito che per lunghi tratti sembra a senso unico.

Si parla di sicurezza e Ascanio Celestini, attore e regista molto noto sia nel mondo dello spettacolo sia nei talk televisivi e sui social per le sue prese di posizioni più "politiche", la butta lì: "Noi sappiamo che lo Stato ha il monopolio della violenza: infatti ci stanno i carabinieri e la polizia che c'hanno le pistole, i cannoni, la bomba atomica e via discorrendo".

"Vabbè mi taccio - bisbiglia Storace, visibilmente infastidito -, il monopolio della violenza c'hanno? Ma non puoi dire che c'hanno il monopolio della violenza perché c'hanno le pistole?". "Storace, senta, mi lascia da parlare. A me m'ha dato del fascista perché interrompevo...", protesta Celestini.

 

 

 

L'ex governatore della Regione Lazio, oggi firma di Libero, ribatte: "Ma li vuoi mandare in giro disarmati i poliziotti? Come si dice a Roma: 'Essì bono...'". "E se dice pure 'ma ti stai zitto', per cortesia", si scalda Celestini. Interviene il padrone di casa Floris, a mo' di Cassazione: "Il monopolio della violenza in uno Stato democratico è del governo, cioè nessuno può usare le armi e i bastoni eccetto il governo". "Non è violenza, sicurezza si chiama, essù", puntualizza Storace.

 

 

 

"Dipende - chiosa ancora Floris - perché se uno li usa male la sicurezza non la garantisce". "Eh certo - allarga le braccia Storace -, io capisco che so' uno contro tutti però...". "Basta dire le cose giuste", lo riprende il conduttore. Celestini aggiunge il carico: "Devi stare zitto", redarguito però dallo stesso Floris con un secco "No ci sto io per dire se uno deve fare silenzio". 

Storace contro Celestini, guarda qui il video di DiMartedì su La7