La sua versione
Bayesian, "il portellone era chiuso?": il comandante intercettato da Vespa, la verità su quella notte
"No, quel portellone non era aperto": James Cutfield, il comandante neozelandese del Bayesian, il veliero affondato il 19 agosto davanti a Porticello, è stato intercettato a Maiorca da un inviato di Cinque minuti, la trasmissione di Bruno Vespa in onda su Rai 1. Il programma ha ricostruito "la catena di errori" che ha provocato la morte di sette persone e l’affondamento dello yacht britannico a una profondità di 50 metri, compreso la presunta apertura del portellone di poppa da dove sarebbe entrata una grande quantità d’acqua, innescando la grave sequenza di eventi che ha portato all’inabissamento.
Cutfield ha così smentito la tesi di Giovanni Costantino, Ad di Italian Sea Group, che sempre nel corso di Cinque Minuti aveva detto: "Dall'analisi dei sedici terribili minuti riteniamo che l'acqua possa essere entrata dal portellone del Bayesian". Per Costantino, alla base dell'inabissamento ci sarebbero stati una serie di errori umani: "L'equipaggio avrebbe dovuto preparare la nave chiudendo e blindando la stessa, lo scafo e la sovrastruttura - ha detto -. La nave è inaffondabile, se non fosse entrata acqua l'imbarcazione non avrebbe avuto alcun tipo di problema. È significativo che i pescatori esperti di mare della zona abbiano letto la perturbazione in arrivo e non siano usciti. Poteva stare una nave da 700 tonnellate in quella posizione? Non era consigliabile. A fianco c'era una nave più piccola che era preparata all'evento e gli è passata dentro e gli ospiti non si sono svegliati".
Per Costantino ci sono pochi dubbi su quanto sia successo quella notte: "Si sono verificati una serie di eventi. L'acqua nel Bayesian ha iniziato ad entrare da poppa, di sicuro ha allagato non solo un compartimento stagno, ma anche il secondo, attiguo al primo, ovvero la sala macchine. La nave quando il vento ha incalzato ha iniziato a scarrocciare. Un percorso di 14 minuti nel quale ha continuato a prendere acqua. Tecnicamente si dice si è ingavonata, cioè la stabilità si è compromessa. È arrivata nel punto dove è andata giù e c'è stato il black out dell'impianto perché l'acqua è arrivata ai generatori. L'equipaggio non si è coordinato, non era preparato, distratto, non pronto ad intervenire. Andavano seguite procedure ben chiare".