La signora di Pompei

Maria Rosaria Boccia, altra bordata a Sangiuliano: "Ecco chi ha creato il ricatto"

Ormai Maria Rosaria Boccia procede al ritmo di un post, pesantissimo, ogni sei ore o giù di lì. E l'ultima sortita sulla sua pagina Instagram, forse la più visualizzata nell'ultima settimana (sicuramente, dai politici di destra e di sinistra) è una nuova risposta a Gennaro Sangiuliano.

Già mercoledì sera, mentre il ministro della Cultura si difendeva al Tg1 per 20 minuti, la consigliera per l'organizzazione dei grandi eventi mancata (nonché ex del ministro, che l'ha lasciata a inizio agosto), aveva polemicamente commentato con parole come 'Iniziano a dire bugie' e un sibillino 'io non sono ricattabile', stessa frase pronunciata dall'ex direttore del Tg2

Oggi è ancora più esplicita: "Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità". "Oggi - aggiunge - vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere a esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale". 

"Non sono io a esercitare ricatti o pressioni - ribadisce -; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico".

"La stampa - conclude la Boccia - mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, 'una che si vuole accreditare', millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e 'un amore culturale'. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o 'l’altra persona', sfruttando un momento strategico per il Paese?".