Fuori dal coro

Anna Paola Concia contro la sinistra: "Bava alla bocca su Giorgia e Arianna Meloni"

C'è qualcuno che a sinistra ha la forza e la dignità di ribellarsi al linciaggio e alla gogna mediatica contro Giorgia e Arianna Meloni. Negli ultimi giorni la premier e la sorella sono finite nel tritacarne per motivi politici, giudiziari e personali. 

Prima il retroscena contro la responsabile della segreteria politica di Fratelli d'Italia, secondo le opposizioni responsabile delle nomine Rai. Quindi l'indiscrezione giornalista di una presunta inchiesta sempre contro Arianna per "traffico d'influenze", un possibile complotto mediatico-giudiziario il cui vero obiettivo sarebbe la presidente del Consiglio. Infine l'ammissione sempre della sorella di Giorgia al Foglio, riguardo alla fine del rapporto con Francesco Lollibrigida

 

 

 

Mentre i social hanno ricoperto di insulti, ironie e sfottò le due Meloni, è Anna Paola Concia a ribellarsi contro i compagni, protagonisti di un vero e proprio "sciacallaggio". "La bava alla bocca contro Arianna e Giorgia Meloni soprattutto da gente di sinistra è impressionante. Siete degli sciacalli…", scrive su X la Concia, storica attivista dei Diritti Ltbtq, che concentra il suo commento proprio riguardo alla crisi intima tra Antonella e il ministro dell'Agricoltura e la Sovranità alimentare. "La mia cultura non è 'Dio, patria e famiglia'. Sono sposata con una donna. Io però 'Dio, patria e famiglia' lo combatto politicamente. Non con attacchi personali, linciando l’avversario e colpendolo negli affetti", tuona la Concia ribattendo indirettamente anche a persone in vista come Selvaggia Lucarelli e Paolo Berizzi, che si sono scatenati nelle ultime ore.

 

 

 

"Io ho sempre difeso le donne che venivano attaccate e messe alla gogna - spiega quindi la Concia in una intervista al Giornale -. Non solo le donne. A destra e a sinistra. Nel 2008 difesi Mara Carfagna dalle offese che le furono rivolte in piazza Navona da Sabina Guzzanti. Ho difeso contro lo sciacallaggio e il linciaggio la Boschi, la Schlein. In passato ho difeso anche Berlusconi".

 

 

 

"Certo che l’ho pagata - ammette un po' amareggiata -. Ma la mia cultura politica è sempre stata questa. Io vengo dal mondo dello sport. Per me l’avversario non è un nemico da abbattere. Voglio vincere perché sono più forte sul campo".