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In Onda, Rula Jebreal contro il centrodestra: "Frasi oscene contro mia figlia, sono triste per l'Italia"


Interviene dall'America, Rula Jebreal, ospite di Marianna Aprile e Luca Telese a In Onda su La7. Ed è l'occasione perfetta per picchiare duro contro il governo di centrodestra, tanto per cambiare. 

Il dibattito è sulle elezioni americane e il duello tra Kamala Harris e Donald Trump e la giornalista italo-palestinese ne approfitta per dire la sua sul dibattito italiano sullo Ius scholae, lo Ius Soli, l'immigrazione e l'integrazione che sta provocando turbolenze dentro la maggioranza, soprattutto con Forza Italia e Lega divise e su sponde opposte.

 

 

 

"Siamo anni luce di distanza, sono due pianeti completamente diversi e mi fa impressione perché pochi giorni fa il murales di Paola Egonu è stato dipinto, la pelle nera è stata cambiata in rosa. E mi fa impressione anche perché da donna nera italiana che ha sempre sentito frasi oscene, rispetto al fatto che mia figlia è bianca, 'che fortuna che lei è bianca', o anche che abbiamo ancora oggi ministri condannati per discriminazione razziale aggravata, il fatto che è tutto normalizzato mi fa ancora impressione".

 

 

 

"Quando sono stata a Chicago - prosegue la giornalista - il primo giorno, tutti i leader di questo partito straordinario (il Partito democratico, ndr), la maggior parte di loro tra l'altro ha il mio colore, sono molto diversi, una enorme tenda inclusiva di afroamericani, ispanici, asiatici, sono in quel luogo grazie soprattutto ai sacrifici e la lunga lotta per l'integrazione razziale, iniziata tra l'altro dalle donne. E vorrei citare Fanny Lou Hamer, non volevano nemmeno farla sedere alla convention di sessant'anni fa. Fanny Lou Hamer ha coniato la frase più bella: 'nessuno di noi è libero e sicuro finché non siamo tutti liberi e sicuri'. Vedere questa evoluzione storica - conclude la Jebreal - è commovente e triste per il mio Paese che è l'Italia". 

Rula Jebreal a In Onda, guarda qui il video di La7