Caso-Joly

L'aria che tira, clamorosa Claudia Fusani: "Perché ringrazio Ignazio La Russa"

Si torna a parlare di Ignazio La Russa, delle sue affermazioni relative ad Andrea Joly, il giornalista de La Stampa aggredito da un gruppo di militanti di CasaPound. Nel corso della cerimonia del Ventaglio di martedì 23 luglio, il presidente del Senato aveva condannato duramente l'accaduto, aggiungendo che "però sarebbe stato più bello se lo avesse detto", il riferimento era al fatto che Joly fosse un giornalista. Parole che hanno scatenato le opposizioni, secondo le quali in una certa misura La Russa avrebbe giustificato l'aggressione. Ovviamente nulla di più distante dalla realtà, ma tant'è, questo è l'andazzo delle cose.

E della vicenda-La Russa si torna a parlare a L'aria che tira, nella puntata in onda su La7 giovedì 25 luglio, all'indomani della cerimonia del Ventaglio animata da Sergio Mattarella, prima carica dello Stato. Ospite di Francesco Magnani ecco Claudia Fusani, la giornalista schieratissima a sinistra. La quale, però, a sorpresa "spezza una lancia", per usare le sue parole, a favore di Ignazio La Russa.

 

"Io ho partecipato sia al Ventaglio di La Russa sia di quello al Quirinale - premette la Fusani -. Sono testimone dello spirito delle due occasioni, completamente diverse, ma con la prima e la seconda carica dello Stato. Non si può uscire da questo. Mi spiace il tono del Ventaglio di La Russa, che ringrazio però come giornalista, anche penso a nome dei colleghi, perché si sottopone alle domande, che è un'attività che in questa maggioranza, come dire, sfugge un po'", rimarca la Fusani. E ancora: "Spezzo una lancia per lui perché questa serie di errori da matita blu che ha fatto li ha fatti in un contesto non previsto, perché il Ventaglio non prevede le domande. Questo va detto a onor suo. Ma tutto il tono è stato canzonatorio, ha detto cose gravissime", riprende poi l'attacco serrato e l'intemerata contro La Russa. Resta, però, quella "lancia spezzata" a sorpresa.

L'aria che tira, clicca qui per vedere l'intervento di Claudia Fusani