Clamoroso

Ilaria Salis umiliata in eurovisione: preliminari di Champions, cosa appare sugli spalti

La protesta ungherese contro Ilaria Salis sbarca anche allo stadio. Sta facendo il giro del web il clamoroso striscione apparso improvvisamente nella curva degli ultrà del Ferencvaros, impegnato nell'andata del secondo turno della Champions League contro i modestissimi gallesi The New Saints. Gara, per la cronaca, stravinta dai biancoverdi di Budapest per 5-0 con una tripletta del maliano Adama Traorè

La cronaca tecnica e sportiva, vista la pochezza del match, ha però lasciato ben presto spazio a quella politica e giudiziaria. Gli hooligan ungheresi hanno infatti srotolato uno striscione con su scritto "L'ascesa di Salis: dal carcere al Parlamento europeo".

 

 

 

Riferimento ovvio alla detenzione della insegnante milanese nel carcere proprio di Budapest per oltre un anno e conclusa subito dopo la candidatura ufficiale dell'attivista antifascista tra le fila di Alleanza Verdi e Sinistra alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Nel giro di pochi giorni, la Salis è prima potuta tornare in Italia da cittadina libera e quindi è volata trionfalmente all'Europarlamento, risultando campionessa di preferenze e aiutando Bonelli e Fratoianni a mettere a segno un inatteso exploit alle urne. 

 

 

 

In Ungheria non hanno preso bene la "scorciatoia diplomatica". Ancora oggi molti siti di informazione definiscono la Salis "la criminale di estrema sinistra", ricordando il reato per cui è ancora a processo, vale a dire il pestaggio in strada a Budapest di un militante neonazista per cui rischia una condanna dai 2 ai 24 anni di carcere. L'eurodeputata di AVS, nel gruppo di LEFT insieme a Carola Rackete, è oggi membro della commissione Giustizia di Strasburgo e ha inserito proprio la condizione nelle carceri ungheresi e la legislazione nel Paese guidato da Viktor Orban come due vulnus da sanare., due buchi neri nel cuore dell'Unione europea.  

 

 

 

A proposito dello striscione degli ultrà del Ferencvaros, diversi siti ungheresi ricordano "l'organizzatrice e la partecipazione attiva" della Salis a una "serie di sanguinosi attacchi antifa dell'anno scorso", definiti "cinque brutali attacchi nel corso di tre giorni".