Il parroco di Caivano

In Onda, don Patriciello: "A Scampia un peccato originale. Meloni, vieni qua"

Roberto Tortora

Sono ore difficili a Scampia, periferia Nord di Napoli, dopo che, nel complesso della Vela Celeste, si è verificato un tragico crollo, avvenuto nella tarda serata di martedì, che ha fatto 2 morti e 13 feriti.

Uno dei ballatoi di ferro e cemento che collegano i corpi di fabbrica, altrimenti separati, e uniscono gli appartamenti è venuto giù di colpo, travolgendo le persone che si trovavano ai piani sottostanti. Luoghi abbandonati e senza cura, che dovevano essere vicoli dove incontrarsi, agorà di confronto e, invece, si sono trasformati in luoghi di morte. 

 

 

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Di questo si discute a In Onda, il talk di approfondimento politico estivo di La7, condotto da Marianna Aprile e Luca Telese. Quest’ultimo introduce l’argomento: “Scampia grande metafora italiana, fa rima con distopia. Doveva essere il sogno di un’architettura moderna, intensiva, popolare, nello stile degli anni ’60 e ’70. Francesco Di Salvo immaginava di riprodurre il vicolo con quelle inferriate e quelle scale, sembra oggi veramente di più un carcere”.

 

 

 

Intervistato sul posto, è intervenuto Don Maurizio Patriciello, sacerdote della parrocchia di San Paolo Aposto a Caivano, in provincia di Napoli: “C’è stato un errore all’origine nel creare questi quartieri ed ammassare in questi quartieri tutte le povertà, questi quartieri nascono con il peccato originale. Sono stati ammassati più poveri, lasciati soli, lo Stato ad un certo punto se n’è andato. Qua non abbiamo mai visto un vigile urbano, non c’è mai stato un assistente sociale, purtroppo sono periferie lasciate a se stesse".

 

 

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"Il capo del governo? A Giorgia Meloni consiglio di venire con tutto il governo, venire a vedere cos’è Scampia, come fatto già a Caivano, e portare risposte concrete insieme, anche qui la politica deve fare comunione. Una cosa non è bella solo se la fa il mio partito e se la fa un altro invece no, siamo piccini se ragioniamo così”. 

In Onda, guarda qui il video di don Patriciello