Francesca Pascale, rissa con la moglie di Gasparri: "Non la stimo", "Una medaglia"

Daniele Mastromattei

Dopo la storia d’amore con Paola Turci (durata cinque anni e appena finita) Francesca Pascale si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera, dal casale vicino Siena circondata dai suoi dieci cani.

Una separazione «dolorosa», rivela, poiché «la vita mi ha insegnato che prima di amare qualcuno bisogna sapere amare se stessi, una fine, quindi, può diventare un atto d’amore nei propri confronti ed è per questo che ho deciso di allontanarmi». Non svela altri dettagli della sua relazione, spesso al centro del gossip più irriverente, la Pascale preferisce parlare della «persona più importante» della sua vita, «Silvio Berlusconi, l’uomo a cui devo molto, anche la vita che posso condurre adesso», con il quale ha passato 15 anni sempre «sotto i riflettori tra politica, processi e alla fine anche servizi sociali, un momento molto dolce della sua esistenza». Non era solo un fidanzato, «era molto di più: la mia radice che non voglio sradicare, era un confidente, un amico e anche un amante. Ero gelosissima di lui. Non si fa, ma ero così gelosa che gli controllavo il telefono». E «chiaramente scoprivo sempre qualcosa, ma ci volevamo molto bene». Alla base c’era «un profondo rispetto, nonostante qualche litigio».

Non è «paragonabile a nessuno, neanche a Trump» come qualcuno sostiene, il Cavaliere «era un vero liberale», tiene a sottolineare, stava con una «ragazza bisessuale dichiarata che ammetteva la passione per la cannabis». L’ex first lady torna al momento in cui gli confidò la sua bisessualità: «Mi rispose, in fondo anch’io sono lesbica. Era molto rispettoso delle scelte altrui» anche se il suo commento sul matrimonio con Paola Turci fu lapidario: «Ma sei matta? Allora non ti ho insegnato nulla...».

 

Adesso la Pascale ha un sogno, che «qualcuno della famiglia Berlusconi riprenda in mano le redini del partito. Sarebbe bello che Forza Italia tornasse a essere il partito forte e di riferimento di un centrodestra moderato. Liberale e attento ai diritti». Ogni volta che «Marina e Pier Silvio parlano, risento parole di libertà e coerenza». Allora sì che lei sarebbe pronta a rientrare in politica: «Mi rimetterei anche ad attaccare i manifesti per le strade». Del partito non sente più nessuno, le piacevano Barbara Masini, Stefania Prestigiacomo ed Elio Vito, ma non ci sono. E alla domanda su Matteo Salvini, Francesca risponde: «Non mi faccia commentare. Lui, La Russa e Gasparri non sono persone che stimo».

Una dichiarazione che non è piaciuta ad Amina Fiorillo, moglie del capogruppo di Forza Italia al Senato che si schiera in difesa del marito. «Apprendo che la signora Francesca Pascale non stima mio marito Maurizio Gasparri. La disistima di cotanto personaggio è una medaglia al valore per tutti noi. Buone vacanze a chi ci vuole bene», scrive su Twitter la signora Fiorillo, che conclude: «Nota bene: non intervengo mai in pubblico ma ogni tanto è un piacere esternare».