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Roberto Salis e le dimissioni da portavoce di Ilaria? "Avete sbagliato persona"

La dura vita sui social di Roberto Salis prosegue. Il papà di Ilaria, appena sbarcata all'Europarlamento tra le fila di Alleanza Verdi e Sinistra, non può concedersi la meritata pensione da portavoce della rampolla, costretto com'è a rispondere ai frequenti messaggi di critiche e sfottò. Repliche quotidiane, quasi capillari: e l'effetto è straniante, quando non sconcertante.

L'ultimo post su X? La replica a un utente che gli ricordava: "Ma lei non aveva detto che si sarebbe ritirato, una volta liberata sua figlia??". E così papà Salis puntualizza: "Ho detto che mi sarei dimesso dal ruolo di portavoce di mia figlia. E questo è quanto ho fatto, Ilaria adesso può parlare per se e non ha certo bisogno del mio aiuto! Ma se questi pensano che stia zitto a subire i loro vili attacchi personali hanno proprio sbagliato persona!". 

 

 

 

Già, i vili attacchi personali. Il riferimento è ovviamente agli articoli di Libero (e non solo, va detto): un diritto di cronaca e di critica che Salis Senior sembra scambiare per accanimento personale, non comprendendo però che dal momento in cui il ruolo di Ilaria è passato da protagonista di una spinosa vicenda giudiziaria internazionale a quello di rappresentante delle istituzioni italiani in Europa, l'attenzione nei suoi confronti sarà inevitabilmente più alta, così come la sensibilità alle sue parole. E nessuno, né Roberto né Ilaria, sembra intenzionato peraltro a spegnere i riflettori, facendo parlare solo i fatti (nel caso della europarlamentare, per esempio, voti o proposte di legge...).

 

 

Al post di Roberto Salis sono seguiti alcuni ironici commenti: "Comunque, cun tottu sa pilla chi teisi, qualche vestitino decente puoi regalarglielo", suggerisce velenoso un utente in italo-sardo (traduzione, "con tutto quello che si vede ti capisco").

 

 

 

Un altro, ricordando lo sguardo terrorizzato di Ilaria di fronte alla domanda di un giornalista, con Nicola Fratoianni costretto a rispondere al suo posto, azzarda: "Sicuro che possa? Mia nipote di 12 anni parla meglio. Ti conviene continuare". Fino al classico: "Te la canti e te la suoni da solo, ancora non hai capito che nessuno te se...".