Ma si può?

Cuzzocrea e Conte, sfregio agli italiani che lavorano: "Alle 7.40 col favore delle tenebre"

Alessandro Gonzato

Siamo a Ridolini. Conte Giuseppe da Volturara Appula, quello delle conferenze a reti unificate quando ormai cantava il gallo, ora se ne esce così: «Spaccano l’Italia col favore delle tenebre». Si riferisce all’autonomia, ma l’uomo è confuso.

Ieri, 19 giugno, l’autonomia è stata approvata alle 7,40, e la gente a quell’ora o sta facendo colazione davanti alla tivù- quindi può vedere tutto - o è già in auto, ed esiste la radio. La gente che lavora, si intende. Il sole, a Roma, ieri è sorto alle 5.34, due ore prima del voto in aula.

 

 

 

Ieri era anche San Romualdo, ma questo non c’entra. Col favore delle tenebre cosa! In aula i parlamentari della sinistra non dormivano (facevano il circo), e inoltre i deputati delle opposizioni hanno twittato a mitraglia dando vita a “Tutte le balle della sinistra sull’autonomia minuto per minuto”. Chiunque poteva seguire la cronaca. Questa cosa dell’oscurità però eccita Annalisa Cuzzocrea, e anche la vicedirettrice de La Stampa la spara: «Approvata nel buio della notte la peggiore legge della storia italiana... Il governo ha venduto il Sud», «la riforma contribuirà alla dissoluzione del Paese».

 

 

 

Salutate amici e parenti che vivono fuori regione perché non li vedrete più. Ma non disturbateli alle 7,40. È ancora buio. Ci sono le tenebre.