Come la mettiamo?

Saviano fuori dalla Buchmesse? FdI: "Altra gaffe del circolo degli illuminati"

"Ennesima gaffe del circolo degli 'Illuminati' italiano sul caso Saviano riguardo la Buchmesse di Francoforte": il presidente della Commissione Cultura e Editoria della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone, lo ha detto a proposito dell'assenza dell'autore campano alla Fiera del Libro di Francoforte. Se in un primo momento nel mirino della sinistra ci era finito il coordinatore italiano dell'evento, Mario Mazza, adesso si è scoperto che in realtà non c'è stato nessun complotto a Palazzo Chigi ma che la decisione è stata presa dall'Associazione Italiana Editori (Aie). 

"Dopo il solito caos mediatico su una presunta esclusione volontaria di Saviano dalla missione italiana - ha aggiunto Mollicone - l'Aie ha precisato che la scelta degli autori ospiti a Francoforte è stata frutto di una procedura di dialogo e confronto con i singoli editori e agenti letterari e non di criteri politici. Ancora una volta le accuse di bavagli e presunte censure da parte della maggioranza si sono rivelate essere delle fantasiose invenzioni. Saviano e il circolo degli 'illuminati' chiedano scusa". 

Dello stesso tenore il commento del capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti: "Siamo oramai all'ilarità con Roberto Saviano, vittima immaginaria dell'ennesima fantomatica censura di un inesistente regime di estrema destra". Secondo l'esponente meloniano, pur di giustificare la sua esclusione dalla Buchmesse, lo scrittore "aveva immediatamente attribuito la colpa del mancato invito a quello che ritiene 'il più ignorante governo della Storia italiana', esternando orgoglio e fierezza per tale esclusione. Peccato che le responsabilità non siano da attribuire ad alcun bavaglio imposto dal governo di centrodestra". E infine: "Ancora una volta le ridicole polemiche sulla censura da parte del governo Meloni cadono inesorabilmente nel vuoto".

A smontare la vicenda ci ha pensato anche l'editore Giuseppe Laterza: "È una gigantesca panna montata, non c'è alcuna censura. Chi non ha messo Saviano è il suo editore". Sulla decisione presa dall'Aie, poi, ha spiegato: "Il meccanismo può essere discusso ma è previsto da una convenzione scritta due anni fa. Le regole si devono rispettare. Se si fosse aggiunto il suo nome lo stesso Saviano si sarebbe sentito in imbarazzo".