Teletribunissimo
DiMartedì, Santoro insulta l'Italia e Meloni: "Piccola, insignificante. E la Ducetta..."
Il teletribuno in azione. Michele Santoro predica a DiMartedì, appuntamento sostanzialmente fisso. E la predica piove puntuale anche nella puntata di martedì 28 maggio, una lunga intervista condotta da Giovanni Floris nel programma di La7. Il menù santoriano non cambia: denigrare Giorgia Meloni, la pace in Ucraina costi quel che costi e... la Rai fa schifo.
Anzi, Santoro in questo caso aggiunge una ulteriore pennellata: l'insulto all'Italia e agli italiani. "Quello che a me preoccupa di più è il fatto che stiamo quasi rinunciando a fare del nostro Paese un grande Paese. Siamo grandi nelle strutture economiche, industriali, civili. E nella Rai: avevamo una grande Rai, quella di oggi è insignificante, culturalmente deprimente - tromboneggia -. Poi abbiamo questi statisti afascisti i quali però sulle principali questioni del mondo, guerra in Ucraina e Medio Oriente, non hanno la forza di dire una parola. Siamo un piccolo e insignificante paese. È vero, abbiamo la Ducetta, ma la Ducetta non conta un beneamato...", afferma Santoro derubricando l'Italia a qualcosa di "piccolo e insignificante".
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I riflettori del teletribuno si posano poi su Caivano, sulla chiacchieratissima stretta di mano della "str***" Meloni a Vincenzo De Luca. "Siamo tornati agli anni '50, al periodo in cui prima delle elezioni andavi al cinema a vedere i cinegiornali, le inaugurazioni, quattro minuti della Meloni che a Caivano va a celebrare la forza del suo governo, in piena campagna elettorale - riprende Santoro -. E i tg fanno quello che vogliono, siamo alla propaganda pura, che nasconde tutte le cose nuove dal punto di vista dei partiti. E c'è anche un altro elemento: io non mi trovo di fronte a personaggi che avevano la statura politica dei protagonisti della prima repubblica, mi sembra di essere immerso in una sorta di Isola dei famosi, la Meloni ha avuto la nomination e gli altri rincorrono e cercano di competere con lei sul piano delle nomination", conclude Santoro. Ah, i bei tempi andati...
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