Col ditino alzato

Michele Serra, il vero volto della sinistra: chi è di destra non usa le posate

Michele Serra, in una lunga intervista a La Stampa, critica ferocemente Giorgia Meloni - che ha parlato dei "salotti radical chic" contrapponendoli al "popolo" che invece deciderà le elezioni europee - e più in generale la destra.

"Devono essere salotti di dimensioni mai viste. Enormi, con migliaia di divani e poltrone. E champagne portato con le autobotti. L'inferiority complex della nuova destra la spinge a ingigantire il nemico", attacca il giornalista.

 

 

"Il problema è che mangiare con le posate e rispettare il congiuntivo basta e avanza per essere definito radical chic. La cosa va avanti da molti anni, nel corso dei quali non sono riusciti nemmeno a trovare un sinonimo decente. È preoccupante. Ma per loro", insiste Serra. Meloni poi farebbe una campagna elettorale contro una parte di elettorato, "una specie di riedizione farsesca della lotta di classe. Che si fonda su una finzione assurda: il popolo, 'le mamme e i papà' di cui parla sempre Salvini come faceva il Mago Zurlì allo Zecchino d'Oro, sta con la destra. A sinistra sono rimasti solo professori, galleristi, psicanalisti, qualche anziano giornalista non convertito, contesse ecologiste, dame che ricevono. Come faccia la sinistra ad avere milioni di voti potendo contare su categorie così esigue, è un mistero", dice ironico.

 

 

Secondo Serra per la "destra odierna (quella populista, totalmente diversa dalla vecchia destra liberale) il popolo va bene così com'è. Per la sinistra di tutte le epoche, il popolo è subalterno, sfruttato e mantenuto nell'ignoranza, e dunque non va affatto bene così com'è".