Le Iene contro Travaglio, "chi è il vero bufalaro?": bordata al "Fatto"
Botte da orbi tra Marco Travaglio e le Iene sul caso Chico Forti. Qualche giorno fa il direttore del Fatto quotidiano aveva aperto il giornale con un titolo durissimo, "Benvenuto assassino". Il programma di Italia 1 lo aveva criticato e Travaglio a sua volta, in un editoriale velenosissimo, aveva preso di mira la trasmissione Mediaset.
Nelle scorse ore, nuovo piccante capitolo della diatriba. Le Iene hanno fatto sapere di aver dovuto cancellare delle immagini "perché chi detiene i diritti della trasmissione 'Accordi e Disaccordi ci ha diffidato intimandoci di toglierlo dal nostro sito perché, evidentemente, non era d'accordo nel farci tenere lo spezzone in cui Marco Travaglio parlava del trasferimento di Chico Forti in Italia". "Le Iene - sottolinea Loft Produzioni in una nota, rilanciata dal direttore del Fatto Quotidiano sui social - accusano Marco Travaglio di non voler far sapere ciò che aveva dichiarato ad Accordi e Disaccordi nella puntata su Nove del 18 maggio sul caso Forti (quando la puntata integrale è sulle piattaforme Discovery e TvLoft già dal 19 maggio u.s.). Se hanno dovuto rimuovere stralci del nostro programma dal loro servizio è perché li avevano presi senza i necessari permessi. Senza alcuna richiesta formale a Loft Produzioni - come indicatogli anche da Warner Bros. Discovery - e senza pagare i diritti di utilizzo per la messa in onda su Italia 1 del 21 maggio che ora dovranno, giustamente, versare a noi".
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"Noi de Le Iene - è la nuova replica della trasmissione - i diritti del programma Accordi & Disaccordi li avevamo chiesti sia a Warner Bros. Discovery (il Canale Nove) che a Loft Produzioni (società controllata da SEIF, che edita anche Il Fatto Quotidiano). Beninteso, secondo noi non sarebbe nemmeno stato necessario chiederli perché, a tutti gli effetti, si trattava di un chiaro esercizio del diritto di cronaca; ma Mediaset, che è sempre più che attenta e scrupolosa quando si parla di diritti, li ha chiesti. La risposta non arrivava, così abbiamo usato 25 secondi di quel documento per fare conoscere il pensiero di Marco Travaglio sul caso Chico Forti. Ieri mattina Loft Produzioni ha chiesto 2.000 euro (che ovviamente saranno pagati) per quell'utilizzo, e ci ha diffidato dal mantenere quel video all'interno del nostro servizio pubblicato sul web. Oggi Travaglio replica che quel contenuto era già disponibile sul web e che non intendeva occultare ciò che aveva dichiarato sul caso Forti. La verità - secondo Le Iene - è che in quel passaggio Travaglio si esprime dimostrando una conoscenza superficiale del caso".
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"E' comprensibile che sia così amareggiato e attento al fatto che quel contenuto abbia avuto un pubblico così vasto - è la chiosa sibillina de Le Iene -. Qualora volesse offrire al suo pubblico una visione autorevole e completa sulla questione, eccezionalmente, mettiamo a disposizione sua e della sua produzione a titolo gratuito la testimonianza di Bradley Pike, fratello di Dale, che può rispondere meglio di chiunque alla domanda di Marco Travaglio su cosa pensi la famiglia 'di uno che è morto', sul trasferimento di Chico Forti in Italia".
Quindi un nuovo affondo, ancora più personale, contro Travaglio. "Descrive il nostro programma come 'primatista mondiale di bufale'. Ieri però, sul suo giornale ha pubblicato un articolo dove il criminologo e psicologo Marco Strano spiega come mai il nostro connazionale sia stato condannato negli Stati Uniti al di là di ogni ragionevole dubbio. Dubbi che stranamente Marco Strano non ha avuto quando ha pubblicato sui suoi social un video dove Donald Trump afferma: 'Enrico Forti è un assassino e un criminale e non dovrebbe essere trasferito in Italia'. Purtroppo il criminologo psicologo, fonte del Fatto Quotidiano, non si è accorto della bufala che ha pubblicato. Un deep fake fatto con l'intelligenza artificiale al di là di ogni ragionevole dubbio. Chi è quindi il vero bufalaro?". Si attende un nuovo capitolo della saga.