Qui Budapest

Otto e Mezzo, Ilaria Salis ai domiciliari? Il padre Roberto contro il governo: "Non mi risulta

Ilaria Salis ai domiciliari in Ungheria: la svolta è arrivata in giornata, dopo che i giudici di Budapest hanno accolto il ricorso per la detenzione fuori dal carcere. Un passo in avanti nell'intricata vicenda della professoressa monzese di 39 anni detenuta per l'accusa di aver partecipato a un raid punitivo contro un gruppo di neonazisti.

Dopo la notizia dei domiciliari, il governo ha rivendicato le sue azioni in questa storia. Per tutta risposta, le opposizioni hanno attaccato l'esecutivo, intimando di non prendersi meriti per quanto accaduto. Accuse, quelle delle sinistre, francamente difficili da sostenere.

La vicenda di Ilaria Salis, ovviamente, tiene banco anche a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber, dove nella puntata di mercoledì 15 maggio, poche ore dopo la notizia dei domiciliari, c'è il padre di Ilaria, Roberto Salis. Gruber gli chiede conferma sulle cifre della cauzione, 40mila euro. "La cauzione in realtà sono 16 milioni di fiorini ungheresi, un po' di più di 40mila euro - risponde Roberto Sallis -. Ilaria ha cercato di stimolare una raccolta fondi che ha dato buoni frutti, si useranno quei fondi per il pagamento delle spese legali. E se non bastassero interverrà la famiglia". E ancora: "Siamo in attesa di capire i dettagli, tutto è successo molto repentinamente. Ci è stato detto che nel momento in cui arriva il pagamento, diventano effettivi i domiciliari. Spero sia una questione di poche ore".

 

 

Ma potrà scontare i domiciliari in Italia?. "Abbiamo trovato un domicilio, altrimenti non sarebbe stato possibile fare la richiesta. Per i domiciliari in Italia abbiamo più volte avanzato la richiesta, lo rifaremo, ma credo sarà più veloce la procedura relativa all'immunità susseguente alle elezioni europee", a cui è stata candidata da Avs, ossia Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

 

 

Dunque, Gruber chiede se Roberto Salis vuole ringraziare il governo di Giorgia Meloni, ricordando come Antonio Tajani abbia dichiarato che la decisione dei giudici ungheresi "è merito del governo e dell'ambasciata che hanno lavorato intensamente senza fare propaganda". Un chiaro riferimento, quello del ministro degli Esteri, alle rumorose proteste della sinistra contro il governo di Viktor Orban che, per certo, non hanno aiutato nelle trattative. Sferzante la risposta di Roberto Salis, che si accoda di fatto al coro delle opposizioni: "Questo mi risulta poco. Noi abbiamo seguito le indicazioni del governo per chiedere i domiciliari in Ungheria il 28 di marzo, ma sono stati rifiutati con sdegno. Quello che è successo da quel giorno in poi è che Ilaria è stata candidata per Avs alle Europee. Guarda caso sono arrivati i domiciliari", conclude Roberto Salis. Insomma, tutto merito di Bonelli, Fratoianni e sinistra. Almeno seocndo lui.

Otto e Mezzo, l'intervento di Roberto Salis: qui il video