Analisi politica

Test per progressisti, il "Martirometro di Libero": quanto sei pronto alla Resistenza?

Daniele Capezzone

Nessuno potrà certo dolersi se qui a Libero lanciamo un nuovo strumento di analisi politica, mediatica e sociale: il martirometro. Qualche anno fa, la compianta Michela Murgia si inventò sull’Espresso l’indimenticabile Fascistometro (“E tu quanto sei fascista?”, era la domanda-chiave). A qualcuno – a destra – parve una via di mezzo tra una furbata di marketing e la solita ossessione di infilare a forza stivaloni e camicia nera agli avversari politici. Ma moltissimi altri – a sinistra – ne furono deliziati, estasiati, commossi. Ridevano compiaciuti, si rallegravano fra loro, disegnavano l’identikit del perfetto fantoccio polemico, dell’avversario dei loro sogni, estremista e ridicolizzabile. Ma – in realtà – puntavano soprattutto a farsi coraggio tra loro: descrivendo invariabilmente chi la pensava diversamente come un povero minus habens. Ecco, noi di Libero, in spirito di servizio, pubblichiamo oggi un questionario che potrà orientare e incoraggiare aspiranti martiri, sedicenti vittime, resistenti autopercepiti. O almeno – nella peggiore delle ipotesi – dare una scossa a carriere bloccate, arricchire curricula scadenti, dotare anche il progressista più sfigato della decorazione più ambita e ricercata: quella da APEM, Antifascista Perseguitato nell’Era Meloni. Compagno, non esitare: avanti col test!

Libero propone, in anteprima e in esclusiva, il martirometro. Si tratta di un questionario rivolto a scrittori-giornalisti-attori-cantanti rigorosamente di sinistra, ma anche a giovani progressisti senza arte né parte, a studenti non ancora invitati da un talk-show per sbraitare in collegamento, a intellettuali (aspiranti e wannabe), a morti di fama in cerca di riscatto, ai guru e ai paraguru della lotta perenne contro il fascismo (inesistente). Esiste anche (vedi grafico) un kit del martire, con la dotazione indispensabile per la delicatissima missione.

*** Scegli tra queste 24 tracce le frasi che condividi e rispecchiano meglio il tuo pensiero, o che descrivono la situazione in cui ti trovi, o che comunque ti sembrano più efficaci per indossare bene in società il tuo nuovo abito di martire democratico nella cupa e temibile Era Meloni.

1. Giorgia Meloni è moralmente responsabile del delitto Matteotti.

2. Il libro di Matteo Salvini va bandito da tutte le librerie: è pericoloso per la democrazia. Sia sostituito da brani scelti dei discorsi di Elly Schlein, in particolare sulla «visione intersezionale», la lotta alle discriminazioni «omobilesbotransfobiche», la «giustizia sociale e climatica».

3. Il generale Vannacci deve essere democraticamente obbligato a un annodi servizio civile presso una delle principali associazioni lgbtq+.

4. Per rispettare il pluralismo culturale e di genere, occorre affidare la guida di Tg1, Tg2 e Tg3 a Lucia Annunziata, Massimo Giannini e Claudia Fusani.

5. In attesa dello scioglimento di Forza Nuova, bisogna intanto procedere allo scioglimento immediato di Forza Italia, se possibile anche con effetto retroattivo.

6. Nelle sezioni elettorali, l’8-9 giugno prossimo, accanto all’elenco delle liste e dei candidati, occorre affiggere le prime pagine di Repubblica, Stampa e Fatto quotidiano, al fine di assicurare un voto informato e consapevole.

 

 

7. Al momento del voto, prima di consegnare la scheda, il presidente del seggio interroghi l’elettore sulla biografia di Ilaria Salis e di Aboubakar Soumahoro. In caso di gravi incertezze, l’elettore sia rimandato a casa.

8. Occorre impedire l’acquisto dell’Agi da parte della famiglia Angelucci, a cui vanno semmai tempestivamente espropriati Libero, Giornale e Tempo.

9. Per bonificare i quotidiani di centrodestra, occorre nominare alla direzione delle testate personalità di sicura fede democratica: Furio Colombo a Libero, Rocco Casalino al Giornale, Concita De Gregorio al Tempo, Marco Rizzo alla Verità.

10. Nelle trasmissioni di dibattito politico, per elementari ragioni di par condicio, oltre che di correttezza e completezza dell’informazione, occorre che il rapporto tra esponenti politici di centrosinistra e di centrodestra sia almeno di tre a uno. Meglio se di quattro a uno: la democrazia è in pericolo e va difesa con ogni mezzo.

11. A reti unificate, ogni sera alle 20, si dia lettura del monologo antifascista di Antonio Scurati. In mancanza, ci si colleghi con lo stesso Scurati, in diretta dal Tennis Club Ravello, per un punto sulla giornata di lotta antifascista.

12. Sui principali canali radiotelevisivi pubblici e privati, si affidi la rubrica meteo a Roberto Saviano e il segnale orario a Paolo Berizzi. Nessun settore vitale per la democrazia deve rimanere senza adeguato e autorevole presidio antifascista.

13. Per sensibilizzare il pubblico alla pace, alla non violenza, al rispetto dei diritti umani, si preveda ogni giorno, negli orari di massimo ascolto, un messaggio autogestito a cura dei valorosi compagni di Hamas.

14. Sia considerata “ricostituzione del partito fascista” la presenza alle elezioni di una qualsiasi lista non di sinistra che superi il 10% dei voti.

15. A ogni cittadino straniero che giunge in Italia (per turismo o per lavoro) sia immediatamente consegnata alla frontiera una documentazione sintetica sul ritorno al fascismo già avvenuto nel nostro paese e sulla necessaria lotta per abbattere il nuovo regime.

 

 

16. Si disponga un modesto correttivo alle leggi elettorali vigenti, per cui, in caso di successo del centrodestra, le elezioni vadano ripetute a oltranza, fino a diverso esito.

17. Chi è contrario a queste minime misure di igiene democratica è un pericoloso fascista.

18. Un pacifico corteo studentesco ha tentato di sfondare il cordone della polizia, ha sputato sugli agenti, li ha insultati, ha cercato di togliere loro scudi e protezioni. Come minimo, occorre una raffica di interrogazioni parlamentari contro il comportamento autoritario delle forze dell’ordine.

19. Ho scritto un libro e nessuno lo legge, lo compra, lo recensisce: sono oggetto di una chiara censura fascista.

20. Non ho ancora firmato un contratto presso un’emittente televisiva pubblica o privata: sono chiaramente vittima di un ostracismo politico orchestrato dalle destre.

21. Ho scritto una canzone che nessuno ascolta e nessuno scarica: urge una chiassata contro Salvini o Meloni (nel secondo caso sono ammesse volgarità a sfondo sessista), in nome della necessaria resistenza al loro orrendo regime.

22. Mi ha lasciato la fidanzata: è colpa delle origini oscure di Forza Italia. È necessario che una Procura apra un’inchiesta.

23. Mi ha lasciato il fidanzato: è evidente la sua matrice fascista, tuttora ostinatamente negata dalla Meloni.

24. Ho litigato con il gatto (ammessa anche la lite con il cane): chiaro segno di individualismo liberista e antisociale della bestia. Il fascismo avanza anche a quattro zampe.

RISULTATI E PUNTEGGIO

*DA 0 A 8 FRASI SELEZIONATE, non sei ancora pronto come martire antifascista credibile e spendibile. Devi impegnarti di più. Al momento, puoi al massimo sperare in un tweet di solidarietà di Marco Furfaro.

*DA 9 A 16 FRASI SELEZIONATE, sei sulla buona strada, puoi già puntare a un’ospitata (a scelta) da Serena Bortone o da Giovanni Floris. Nel secondo caso, è compreso nel pacchetto un vibrante applauso del pubblico. Ma puoi fare ancora meglio.

*DA 17 A 24 FRASI SELEZIONATE, è fatta. Sei già un martire della nuova resistenza fatto e finito. Ti attendono il Premio Strega o il Salone del Libro. Previsto articolo-recensione di Corrado Augias e presenza da Fabio Fazio. Nessun traguardo ti è precluso: candidatura alle elezioni come indipendente Pd, conduzione (da dissidente) nella orribile Rai meloniana o nella perfida Mediaset. È naturalmente ammesso il cumulo delle cariche e degli incarichi. Sei autorizzato a piangere e a fatturare, a giorni alterni.