Architetto e scultore
Addio a Gaetano Pesce, il vero pezzo unico: la sua arte non è mai invecchiata
Ciò che di norma distingue un’opera d’arte da un oggetto di design è che quest’ultima si fonda sul valore d’uso mentre l’arte è sempre fine a se stessa. Eppure, esistono declinazioni del design talmente sperimentali, innovative e ardite da chiamare in causa una specie di “upgrade”. D’altra parte, la saliera di Benvenuto Cellini, capolavoro di gioielleria (è un paradosso), potrebbe essere messa a tavola durante un pranzo importante ma la sua preziosità intrinseca ne suggerisce un’attenzione particolare, come per un quadro e una scultura.
Su questo territorio ibrido si è svolta tutta l’attività di Gaetano Pesce, scomparso ieri a New York dove abitava da tempo, a 84 anni. Merita l’appellativo di designer e architetto perché diverse sue elaborazioni sono state prodotte in serie, però è una definizione che gli sta stretta, perché il suo mondo immaginifico flirta con quello dell’arte contemporanea.
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